Come stanno andando le indagini sul caso del giornalista Andrea Joly

Per ora sono state identificate quattro persone ritenute responsabili dell'aggressione al giornalista de La Stampa fuori dal circolo Asso di Bastoni di Torino

24/07/2024 di Gianmichele Laino

La vicenda dell’aggressione del giornalista de La Stampa Andrea Joly, ormai, è nota a tutti. Nella serata di sabato 20 luglio, un gruppo di militanti di Casapound, nei pressi del circolo Asso di Bastoni a Torino, ha picchiato il cronista che stava riprendendo le azioni che si stavano svolgendo in quei momenti. In modo particolare, cori e gestualità erano stati immortalati dallo smartphone di Joly, prima che quattro persone si avvicinassero a lui, chiedendogli se fosse appartenente al gruppo dei militanti. Una volta capito che non era così, le quattro persone lo hanno circondato e picchiato. Le immagini del pestaggio sono state successivamente diffuse sia da chi aveva assistito alla scena, sia dallo stesso Joly (che ha mostrato le sue ferite).

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Aggressione Andrea Joly, il punto e le testimonianze

Sulla vicenda, sono in corso le indagini. Al momento, sono state individuate quattro persone d’età compresa tra i 35 anni e i 53 anni. Nel passato degli aggressori altre vicende legate alla militanza in gruppi di estrema destra. Attualmente, le indagini si stanno concentrando su alcune ipotesi di reato, come violenza privata e lesioni aggravate dai futili motivi e dal fatto di aver agito in più persone contro una.

In questi giorni, a diverse testate, Andrea Joly ha spiegato esattamente come siano andate le cose: il cronista si trovava all’Asso di Bastoni per documentare la festa dei 16 anni del circolo e per poter raccontare l’evento sul giornale di Torino. Poi, è stato colpito ripetutamente e, da terra, si è reso conto che persone sui balconi degli edifici circostanti imploravano agli aggressori di fermarsi. «Sono tutto intero, senza nulla di rotto, soltanto qualche ammaccatura. Ho ferite a un gomito e alle ginocchia, conseguenza, credo, delle cadute, ma insomma è andata bene». Secondo il giornalista, tutto il dibattito sullo scioglimento di Casapound non dovrebbe aver luogo d’esistere, dal momento che è tutto scritto nella Costituzione.

Nel frattempo, il movimento della tartaruga ha invitato il giornalista a un dibattito sulla violenza politica che si svolgerà nel corso di una manifestazione nazionale di Casapound – Direzione Rivoluzione – che si svolgerà a inizio settembre: «Se Joly non cerca solo visibilità ma vuole esprimere le sue opinioni sul nostro movimento – hanno spiegato da Casapound -, lo invitiamo a farlo direttamente con noi, presentandosi a una festa qualificandosi e senza filmare di nascosto anche i minori presenti. In questi anni, le nostre porte sono sempre state aperte per dibattiti con giornalisti noti come Mentana, Formigli e Sansonetti».

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