Da esigenza durante il lockdown a commodity per l’utente: i numeri del training digitale

Durante la fase di restrizioni, moltissimi utenti hanno cercato soluzioni in app per il fitness e gli allenamenti. Un vero e proprio exploit che, ancora oggi, porta i suoi frutti

24/09/2024 di Redazione Giornalettismo

Soluzioni che hanno spinto anche le persone che in precedenza non volevano recarsi in palestra ad allenarsi all’interno di casa o in un luogo all’aperto. Una dinamica diventata sempre più strutturata nel periodo della pandemia, quando il lockdown e le altre restrizioni per contenere la diffusione del virus Sars-CoV-2 avevano – di fatto – condizionato le nostre abitudini. Se oggi la palestra è sempre più digitale, una parte del merito va data anche a chi ha sviluppato e creato nuovi modelli di business basati sulle app per l’allenamento.

LEGGI ANCHE > Anche le palestre sono sempre più digitali

Palestre chiuse, restrizioni alla mobilità e tante altre dinamiche che – fortunatamente – oggi sono solo un ricordo. Contestualmente a questi eventi, moltissime persone hanno deciso di rimettersi in forma (o mantenere la propria forma fisica) allenandosi da casa. Ci sono stati personal trainer diventati – inevitabilmente – cosiddetti “fit influencer”, ovvero quei content creator che – attraverso i social network – hanno fornito (alcuni lo fanno tuttora) suggerimenti, indicazioni e video-lezioni sugli esercizi da svolgere in casa, anche senza la necessità di avere a portata di mano macchinari e altri strumenti necessari come i pesi. Poi c’è chi ha dato vita a un vero e proprio modello di business con app specifiche in grado di offrire percorsi di allenamento personalizzato in base alle esigenze e caratteristiche fisiche dei singoli utenti.

App allenamento, come sono diventati commodity per l’utente

La parte dell’entertainment è solamente una goccia nel vasto oceano dello sviluppo di app allenamento, mentre aziende italiane come Technogym hanno proseguito nello sviluppo di soluzioni non solo per quel che riguarda gli sviluppi tecnici di macchinari (non solo cyclette e tapis roulant), ma anche puntando molto sulla creazione di applicazioni all’avanguardia in grado di creare profili personalizzati sui quali basare i propri allenamenti in base alle proprie necessità. Dunque, una vera e propria palestra digitale da utilizzare in casa e anche in palestra.

Basta navigare sull’app store di Apple e sul PlayStore di Google, andare alla ricerca della sezione “Salute e fitness” per individuare decine e decine di applicazioni scaricate dagli utenti nel corso degli ultimi anni. Troviamo l’esempio di BuddyFit che ha puntato, a livello comunicativo, anche su un enorme investimento in chiave pubblicitaria, coinvolgendo personaggi molto famosi nel mondo dello spettacolo e dello sport. Ci sono grandi palestre che hanno messo a disposizione dei clienti una applicazione (vedi il caso Virgin) che ancora oggi è molto utile: quella scheda di allenamenti da casa si è trasformata in un portafoglio digitale che l’utente può portare con sé per proseguire nel suo allenamento in tutte le filiali.

Dunque, se qualche anno fa queste app erano una vera e propria esigenza, oggi sono diventati una commodity. Grandi marchi di moda (sportiva) come Nike, Adidas e Puma hanno proseguito nello sviluppo delle proprie app che – in passato – erano perlopiù dedicate al mondo del running, con contapassi, contachilometri, collegamento ai cardiofrequenzimetri, calcolo delle calorie e stima del consumo dei liquidi. Oggi sono molto di più e, come nei casi precedenti, milioni di utenti in tutto il mondo le utilizzano perché al loro interno si possono realizzare schede di allenamento personalizzato.

Share this article
TAGS