Simone Biles (che si è sposata con il suo match) e le altre star che hanno fatto riparlare di Raya, l’app di dating per ricchi
Jonathan Owens, star di NFL, è diventato suo marito. Ecco perché si torna a parlare di questa (e di altre) app di dating per persone abbienti o famose
26/04/2023 di Redazione Giornalettismo
Si muove in maniera più o meno sotterranea, in tutto il globo, dal 2015. Dal 2018, sempre in maniera molto riservata, è arrivata anche in Italia. L’app Raya – che permette di effettuare incontri e match tra persone ricche o influenti – è tornata nuovamente sulla cresta dell’onda. A rappresentare l’aggancio con la cronaca è stata sicuramente la vicenda della ginnasta statunitense Simone Biles. Ha sposato Jonathan Owens, giocatore della NFL – la lega di Football americana -, conosciuto proprio nell’ambito delle segretissime stanze di una applicazione che ammette i suoi iscritti soltanto dopo un severo vaglio da parte degli admin: o sei ricco e influente, oppure non puoi far parte della community che popola l’app.
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App Raya, perché è di nuovo sulla cresta dell’onda
Ovviamente, il fatto che quest’app abbia conquistato nuovamente le home page dei principali siti di news (anche nel nostro Paese) ha portato diversi utenti a farsi qualche domanda in più sul suo funzionamento. Riemerge dal cassetto dei ricordi, insomma, e tutti cercano di far parte di questo universo esclusivo di cui, a quanto pare, fanno parte anche Zac Efron, Lewis Hamilton, Lando Norris e Emily Ratajkowski.
Alcuni creator su TikTok hanno provato a spiegare la lunga trafila fatta per entrare nell’app o come funziona una volta dentro (oltre a quali VIP hanno beccato tra i potenziali match). Millyg_fit – una creator nell’ambito del fitness – ha fatto qualche nome di match che ha avuto, mentre intere puntate di podcast americani si interrogano su quali possano essere le cause che determinano l’esclusione delle persone che cercano di iscriversi e che si mettono in lista d’attesa. A quanto pare, una percentuale tra l’8 e il 10% dei richiedenti riesce ad accedere: bisogna essere degli utenti che, nella vita reale, fanno davvero un mestiere particolare e che li possa rendere delle celebrità (personaggi sportivi di un certo livello, uomini e donne che lavorano nel settore della moda o che hanno un ampio seguito sui social network).
Cosa cerca un VIP in una app di dating
Ora, al di là delle persone famose che frequentano l’app e delle storie d’amore a lieto fine che riguardano alcuni match (come – appunto – quello relativo a Simone Biles), avevamo provato a capire – insieme a persone famose che hanno utilizzato Tinder – quali potessero essere le ragioni che spingono un creator a utilizzare una dating app. All’epoca, abbiamo parlato con Gordon – un creator da 760mila followers su Instagram – che ci aveva risposto: «Per quanto mi riguarda, un creator che usa Tinder non lo fa per avere anche lì su una dimensione pubblica. Quando si è così esposti sui social di fronte a così tante persone, è molto più facile piacere. Perché, semplicemente, si gioca sul grande numero. Se tu prendi tre ragazze: a una piaci e alle altre due no; se tu prendi trecento ragazze, magari piaci a 20, 30, 40, 50. Su un social dove si fa match per conoscere nuove persone è impossibile considerare una dimensione pubblica».
Ed è evidente che una cosa del genere può avvenire meglio in un’app in cui la cerchia degli utenti è molto ristretta, in cui c’è lo sbarramento economico (guadagnarsi un match con una persona comporta un esborso di denaro), in cui ci sono delle regole molto precise sul divieto di diffondere le conversazioni al di fuori della piattaforma stessa. Ma – come vedremo – Raya non è l’unica applicazione di questo tipo che sta avendo un futuro. In circolazione, ne stanno nascendo altre. Club esclusivi in cui incontrarsi tra “simili”.
Foto Italy Photo Press – TOKYO