Alla fine, Apple ha scelto OpenAI per i suoi iPhone

L'integrazione con ChatGPT è imminente. Ma non è detto che, in futuro, questa sarà l'ultima soluzione AI esterna

11/06/2024 di Enzo Boldi

Da mesi raccontiamo del corteggiamento reciproco tra Apple e OpenAI. Ma nello stesso lasso di tempo abbiamo spiegato come l’azienda di Sam Altman non fosse l’unica interessata a incrociare la propria strada (commerciale) con Cupertino. Almeno per il momento, la prima luna di miele sembra esser giunta al punto di partenza, come ufficializzato da Tim Cook e soci nel corso del keynote che ha aperto l’edizione 2024 della WWDC (Worldwide Developers Conference), il più grande evento per gli sviluppatori della mela morsicata.

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Alla fine, dunque, arriva OpenAI. Ma non è detto che ChatGPT sarà l’unico strumento AI esterno che si integrerà all’interno di iPhone, Mac, e iPad. Lo stesso Tim Cook non ha chiuso le porte alle altri grandi aziende che sviluppano sistemi e soluzioni di intelligenza artificiale. Sullo sfondo c’è, ovviamente, Google che prosegue in una trattativa – che va a avanti da mesi – per integrare Gemini con i dispositivi Apple. Dunque, potrebbe arrivare una strana convivenza tra due dei principali attori nel settore AI.

La Apple Intelligence

All’inizio dell’evento WWDC 2024, Tim Cook e il resto della squadra di Cupertino ha presentato le novità in vista del rilascio – che avverrà nel prossimo autunno – dei sistemi operativi iOS 18, iPadOS 18 e macOS Sequoia. All’interno ci saranno tutte le potenzialità di quella che è stata rinominata la “Apple Intelligence“, ovvero una serie di soluzioni – non è chiaro se sviluppati “in house” da Cupertino – di intelligenza artificiale. Il primo lancio sarà in versione beta e utilizzabile esclusivamente quando il dispositivo è settato in lingua inglese. Ovviamente, non sarà per tutti. Questo aggiornamento con intelligenza artificiale si potrà installare su iPhone 15 Pro e Pro Max e sugli iPad con il chip M1 o superiore (così come per i Mac).

Alcuni esempi

Le innovazioni saranno moltissime e saranno di supporto alla produttività (comprese le notifiche) e anche alle attività che possiamo inserire nella categoria “svago”:

«Che si tratti di riordinare gli appunti di classe, garantire che un post sul blog venga letto correttamente o assicurarsi che un’e-mail sia realizzata perfettamente, gli strumenti di scrittura aiutano gli utenti a sentirsi più sicuri nella propria scrittura. Con Rewrite, Apple Intelligence consente agli utenti di scegliere tra diverse versioni di ciò che hanno scritto, adattando il tono per adattarlo al pubblico e al compito da svolgere». 

C’è spazio anche per la creatività nelle immagini, con la possibilità di chiedere al proprio dispositivo di generare contenuti visuali partendo da un prompt (comando) descrittivo. Esattamente come accade in molti dei sistemi e strumenti AI attualmente in commercio:

«Con Image Playground, gli utenti possono creare immagini divertenti in pochi secondi, scegliendo tra tre stili: Animazione, Illustrazione o Schizzo. Image Playground è facile da usare ed è integrato direttamente nelle app, inclusi Messaggi». 

E c’è spazio anche per le emoji che potranno non essere solamente “standard”, ma create ad hoc per un’occasione specifica (Genmoji). Sempre attraverso l’intelligenza artificiale.

Apple-OpenAI, come ChatGPT sbarca su iPhone (e non solo)

Ma torniamo al fulcro della questione e all’oggetto del nostro monografico di oggi: l’integrazione di ChatGPT sui dispositivi prodotti dall’azienda di Cupertino. L’accordo Apple-OpenAI è ufficiale, anche se non si conoscono le cifre. Sta di fatto che il primo passo è stato compiuto e l’evoluzione sarà tangibile a partire dal prossimo autunno. Per il momento, si tratta di un’integrazione marginale, con il chatbot sviluppato dall’azienda di Sam Altman che entrerà in funziona solo in alcuni momenti. In particolare, solo quando l’utente si interfaccerà con Siri. Altra piccola funzione integrativa riguarda la creazione di testi, con ChatGPT che – attraverso lo strumento Apple “Compose” – potrà fornire suggerimenti. Anche per la creazione di immagini.

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