I non detti sull’arresto di Pavel Durov

L'arresto non appena sbarcato a Parigi dall'Azerbaijan e tutte le narrazioni sbagliate su questa vicenda

31/08/2024 di Redazione Giornalettismo

La notizia dell’arresto in Francia di Pavel Durov ha sconquassato il mondo. E non solo quello digitale. Il fondatore di VKontakte e di Telegram (di cui è anche CEO) è stato fermato al suo arrivo all’aeroporto di Parigi dalla polizia transalpina. Molte le accuse contro di lui: dalla mancata moderazione dei contenuti sulla sua app di messaggistica istantanea, alla mancata collaborazione con le autorità nel corso di svariate operazioni per debellare la condivisione illegale di contenuti (dalla pedoporografia al revenge porn, passando per spaccio, terrorismo e riciclaggio di denaro) che vedono nella sua piattaforma tra i sistemi di contatto più utilizzati dai criminali. Non c’entra nulla la censura e non si tratta di un attacco al “free speech”, come invece sostengono moltissime persone tra cui Elon Musk e Matteo Salvini.

Arresto Pavel Durov, quali sono le reali accuse

L’arresto ha suscitato molte polemiche, soprattutto per le sue modalità: #Durov (che ha, tra i tanti, anche il passaporto francese) sapeva di essere ricercato in Francia. Dunque, nel suo volo diretto dall’Azerbaijan (dove era in visita anche Vladimir Putin col quale ha sempre avuto un rapporto di amore e odio) era consapevole di finire nella classica “bocca del leone”. E allora, perché lo ha fatto? Occorre ricordare una questione importante: avendo il passaporto francese, non può essere soggetto a estradizione. Insomma, l’uomo che ha creato il “Facebook russo” e l’app di messaggistica istantanea alternativa a Whatsapp continua a rischiare tanto.

Sullo sfondo, c’è Telegram: l’app viene utilizzata per moltissime attività illecite e non fornisce alcun aiuto alle autorità che le vogliono debellare. È così fin dalla nascita, come raccontano tante pagine di cronaca (anche italiana). E c’è di più: il paladino della libertà di espressione, Elon Musk, ha espresso solidarietà a Durov. Ma il suo social, X, ha bannato per moltissime ore l’hashtag Telegram. Molti utenti si sono interrogati sul perché, ma dalla piattaforma – come al solito – non è arrivato alcun commento in merito.

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