Asfaltare v. tr. [der. di asfalto]. – Coprire di asfalto; eseguire l’asfaltatura

Il nuovo significato del verbo che rischia di farci finire impastati in una dialettica controproducente

02/09/2020 di Matteo Forte

Asfaltare v. tr. [der. di asfalto]. –Coprire di asfalto; eseguire l’asfaltatura: a. una strada, una piazza. ◆ Part. pass. asfaltato, anche come agg.: strada asfaltata.

Una cosa è certa: la manutenzione delle strade italiane è stata per troppi anni trascurata da quasi tutte le amministrazioni locali. Fatta eccezione per tratte ANAS, l’incuria si è estesa da nord a sud andandosi a concretizzare nei tagli alla spesa delle istituzioni locali. Ma se siete arrivati fino a qui, vi preannuncio che non è mia intenzione parlarvi di manti stradali, bensì di un fatto, ormai consueto, che è alla base delle strategie di comunicazione politica e intellettuale: asfaltare l’avversario.

Il cambiamento di Facebook (che è collegato al concetto di asfaltare)

Facebook ci ha insegnato tante cose, ha sperimentato tante cose e sicuramente ha cambiato il nostro modo di interpretare internet. Prima – prima prima – nessuna vita poteva essere accompagnata da un diario di bordo lungo tutto il nostro quotidiano e nessuno poteva immaginarne i dettagli, le conseguenze, anche nella comunicazione di una news o di un fatto politico. Ci sono, o ci sarebbero state, poche effettive previsioni che una “roba”che nasceva per ritrovare i compagni del liceo diventasse lo strumento preferito di tutti i politici, oppure uno strumento di informazione. Era, ricordo, più plausibile che nascesse per fare un business sulle fake news o che diventasse uno strumento di peracottari della disinformazione. E invece è accaduto quello che vediamo: è lo strumento più importante, oggi, per informarci su cosa accade nella nostra vita e cosa accade nel mondo. Un mix letale tra chiappe, muscoli, sponsorizzazioni da televendita, affaracci finti non nostri e, ogni tanto, qualcosa – spesso e volentieri con ore di ritardo.

Si diventa noiosi lo so, ma se siete arrivati ancora fino a qui credo significhi che siete un po’ diversi da molti che (non) leggono questo giornale.

Asfaltare l’avversario come prassi fondamentale dei social network

Tra i minestroni da capogiro di cose, ogni tanto, ecco apparire un duello – una polemica – subito vista dall’algoritmo come una figata da mettere in evidenza. Tanti commenti, tanti like, tante reactions: è proprio il contenuto che fa per tutti. Un duello, come nei film di Sergio Leone, dove il tempo gioca una partita emozionante su chi vincerà e come. Oggi, però, asfaltiamo.
Asfaltare l’avversario segue una liturgia crudele e prova a distruggere prima la persona e, non necessariamente, quello che dice e pensa. È consuetudine parlare dell’età dell’avversario, delle sue debolezze e delle sue scelte private, far leva su una parola mal scritta o un errore di forma per asfaltare lui, non ciò che dice.

Arriviamo al dunque, un esempio pratico, che chiuda quest’articolo e che permetta di capire. Lo scontro Salvini-Floris sulla mascherina. Ricordate? «Posso, mentre parlo con una signora, abbassarmi la mascherina? Ah No?».

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Il termine asfaltato viene utilizzato sia dai sostenitori di Salvini, sia dai suoi avversari. Secondo alcuni – la maggior parte – è stato Floris ad “asfaltare” Salvini. Ma secondo i followers fedelissimi del leghista la situazione sarebbe stata specularmente opposta. Contro ogni evidenza, quindi solo dialetticamente – e non sostanzialmente -, si è addirittura polarizzata una posizione che all’epoca era palesemente non conforme al periodo di crisi che stavamo tutti tentando con difficoltà di affrontare. A furia di asfaltare, quindi, finiremo tutti impastati in una dialettica controproducente, distante dalla vera ragione.

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