E intanto si registra l’ennesimo bug del sistema Piracy Shield
I domini di un'app per smart TV chiamata SmartOne IPTV sono stati bloccati per 37 giorni. Soltanto allora l'Agcom è intervenuta dicendo che il blocco non era dovuto
12/11/2024 di Gianmichele Laino
Chi restituirà all’app SmartOne IPTV i suoi 37 giorni di blocco nell’autunno del 2024? Trenta minuti per bloccarla, 37 giorni per comprendere che la segnalazione effettuata da Dazn (e che ha avuto come effetto immediato la sospensione dell’indirizzo IP collegato all’app in questione) non era stata corretta e che, quindi, gli IP andavano ripristinati. È questo l’ennesimo pasticcio (che fa indubbiamente meno rumore rispetto a quello che si è verificato solo qualche settimana fa con il blocco di un IP riconducibile a Google Drive) che vede coinvolta Dazn in quanto segnalatrice e – più in generale – la piattaforma Piracy Shield nel suo meccanismo di funzionamento. Dopo 37 giorni, insomma, è dovuta intervenire Agcom per stabilire che non sussistevano le ragioni del blocco, anche se le sue prescrizioni potranno comunque rappresentare un durissimo colpo per il servizio fornito da SmartOne IPTV.
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Blocco SmartOne IPTV, cosa è successo e com’è andata avanti la controversia
La vicenda è venuta fuori, in Italia, sia per la pubblicazione sul sito di Agcom della decisione presa dall’autorità, sia per la segnalazione di Matteo Contrini che sta continuando a svolgere un prezioso lavoro di divulgazione, in Italia, sulle distorsioni del Piracy Shield:
DAZN ne ha combinata un’altra, bloccando i domini di un’app per smart TV chiamata SmartOne IPTV.
SmartOne ha fatto ricorso, DAZN ha detto che «le analisi forensi confermano», ma AGCOM l’ha smentita e ha deciso lo sblocco.
Totale: 37 giorni di blocco non dovuto. pic.twitter.com/tZJfENXRqJ
— Matteo Contrini (@matteosonoioo) November 11, 2024
Lo sblocco dell’IP di SmartOne rappresenta davvero una vittoria per questa azienda? In realtà, la questione è più complessa di quanto possa apparire all’inizio. La vicenda, è utile definirlo, risale al 18 agosto scorso: dopo il blocco, SmartOne ha presentato ricorso all’Agcom. In questo documento, si è presentata come un servizio che «non vende alcun contenuto o dati IPTV, il dominio include la parola IPTV e potrebbe causare confusione, ma è possibile fornire qualsiasi informazione o prova per dimostrare che non si offre alcun contenuto di pirateria o contenuto illegale».
Con il ricorso, SmartOne aveva chiesto di rimuovere i domini tizen.smartone-iptv.com, lg.smartone-iptv.com dal sistema di blocco. Dazn ha continuato sulla propria linea accusatoria, sostenendo che gli IP erano collegati ad attività illecite. La spiegazione è arrivata dalla decisione di Agcom: di fatto SmartOne IPTV funziona come una sorta di playlist che permette agli utenti di caricare dei domini e di distribuirli. L’autorità riconosce che SmartOne non abbia responsabilità rispetto ai domini caricati dagli utenti, alcuni dei quali – secondo l’autorità – permetterebbero di accedere ad altri server con un presunto ruolo di gateway verso IPTV illegali, abilitando l’accesso ai contenuti illegali presenti su un server di terze parti.
Per questo motivo, dunque, Agcom dispone lo sblocco degli IP di SmartOne, ma – allo stesso tempo – chiede di implementare delle misure di controllo affinché nessun contenuto di Dazn possa essere disponibile per i suoi utenti finali. Quindi, pur riconoscendo la non responsabilità di SmartOne per il pregresso, Agcom chiede – di fatto – di prendere in carico eventuali problemi che potranno verificarsi in futuro, modificando nella sostanza l’attività fin qui portata avanti da SmartOne.