C’è un modo per negare a Meta l’accesso ai dati per addestrare la sua AI

Un modulo, un form online in cui inviare una contestazione e sperare che le motivazioni siano ritenute valide

24/05/2024 di Enzo Boldi

Molti utenti europei e britannici hanno ricevuto nelle ultime ore una notifica sui propri account Instagram e Facebook in cui si parla dell’imminente arrivo dell’intelligenza artificiale di Meta sulle sue piattaforme. Oltre alla breve descrizione di come sarà “meraviglioso” il mondo dei social network attraverso queste nuove funzioni, viene citato il cosiddetto “legittimo interesse” dell’azienda per quel che riguarda il trattamento dei dati personali degli utenti. La base giuridica è fondamentale in questi casi e, in attesa che le autorità deputate alla tutela della privacy nel Vecchio Continente verificheranno quanto ci sia di realmente legittimo in questa “richiesta” (ai sensi del GDPR), esiste un modo per contestare questa ulteriore profilazione. Infatti, c’è un modulo online (un form) da compilare per negare l’accesso ai dati personali per l’addestramento di Meta AI. Questa contestazione, però, sarà valutata seguendo il principio di discrezionalità da parte del team di Menlo Park.

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Come si evince dalla data di entrata in vigore della nuova informativa privacy di Meta, l’intelligenza artificiale targata Menlo Park dovrebbe sbarcare in tutta Europa (Regno Unito compreso) il prossimo 26 giugno. Dunque, tra un mese diventeranno effettive tutte queste novità basate su strumenti e funzioni di intelligenza artificiale. Ma questo, al netto degli annunci, non è il punto focale della questione. Basta leggere la notifica che gli utenti stanno ricevendo (o che riceveranno nei prossimi giorni su Facebook e Instagram) per comprendere le prime perplessità.

Viene data, dunque, la possibilità di rivendicare il proprio “Right to object” (il diritto di opposizione), come previsto dall’articolo 21 del GDPR (il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati in Europa). Quindi, di default, Meta profilerà i nostri dati per addestrare la sua intelligenza artificiale, a meno che l’utente non intervenga inviando una contestazione all’utilizzo degli stessi per quel fine. E, trattandosi di una notifica (anche se è legittima una comunicazione di questo tipo), può accadere che l’utente dimentichi di esercitare questo suo diritto.

Come negare accesso dati Meta AI, il modulo da compilare

È importante, quindi, non sottovalutare quel che ci è stato comunicato attraverso questa notifica. Chi volesse negare accesso dati Meta AI, può cliccare sul testo “right to object” presente nel testo – all’interno del secondo paragrafo – che si apre cliccando sulla notifica, per poi essere rimandato a una pagina (all’interno del Centro Assistenza) in cui appare questo modulo online da compilare. Un form che si apre con la descrizione di questo diritto e le informazioni che Meta vuole raccogliere per addestrare la propria intelligenza artificiale.

La seconda parte del modulo, invece, è quella da compilare con alcuni dati personali e la richiesta di spiegazione della decisione di negare accesso dati Meta AI.

Al netto che nessun utente dovrebbe giustificare la decisione di non concedere un’autorizzazione al trattamento dei propri dati, ci sono altre due evidenze piuttosto strane: il Paese di residenza e la mail (con cui ci si è iscritti alle piattaforme social di Meta). Si tratta di due dati che sono già in possesso dell’azienda di Menlo Park, quindi non si capisce il senso di questa ridondante richiesta.

Inoltre, c’è un altro aspetto controverso che viene indicato nella prima parte del modulo online: «Controlliamo le richieste relative alle obiezioni in conformità con le leggi pertinenti sulla protezione dei dati. Se la tua richiesta è accolta viene applicata da quel momento in poi». Dunque, sarà la discrezionalità di Meta a giudicare se questa opposizione – e rivendicazione del diritto di opposizione – è legittima.

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