La geografia delle competenze digitali tra i giovani italiani

I dati che emergono dall'indagine internazionale Icils (International computer and information literacy study) mostrano un grande divario tra il Nord e il Sud del Paese

15/11/2024 di Enzo Boldi

Rispetto a quanto rilevato nel 2018, sono aumentate le competenze digitali tra i giovani italiani. Una crescita importante, soprattutto se parametarata a ciò che accade negli altri Paesi che hanno partecipato all’indagine condotta dall’Icisl (International Computer and Information Literacy Study) e promossa da IEA (International association for the evaluation of educational achievement). Ma non è oro tutto quello che luccica. Infatti, la rilevazione – fatta sugli studenti dell’ultimo anno della scuola secondaria di primo grado, ovvero coloro i quali hanno tra i 13 e i 14 anni) – ha messo in evidenza il persistere di una divario consistente tra gli scolari delle Regioni del Nord e quelli del Sud.

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Sia per quel che riguarda il CIL (Computer and Information Literacy), sia per quel che concerne il CT (il pensiero computazionale). Secondo le rilevazioni, presentate nei giorni scorsi da INVALSI, gli studenti che vivono e frequentano le scuole del Nord-Ovest e Nord-Est sono quelli che hanno ottenuto i punteggi migliori nelle competenze digitali e nel pensiero computazionale. E il distacco rispetto alle Regioni meridionali e insulari è piuttosto evidente.

Competenze digitali tra i giovani italiani, il divario Nord-Sud

Per quel che riguarda il CIL, il nostro Paese è sopra la media di tutti gli altri coinvolti in questa indagine-studio, con 490.5 punti. A trainare questa crescita sono state le Regioni del Nord: il Nord Ovest ha ottenuto 511.3 punti, mentre il Nord-Est 503.5. Anche gli studenti delle Regioni del Centro Italia si assestano su quegli stessi livelli (501,6), ma il dato cala notevolmente andando a registrare i risultati del Sud e delle Isole.

Un discorso analogo deve essere fatto per il CT (il pensiero computazione). Di cosa stiamo parlando? Se quando si fa riferimento al CIL si parla delle competenze digitali di base (“la capacità individuale di usare il computer per indagare, creare e comunicare per partecipare in modo efficace a casa, a scuola, sul posto di lavoro e nella società”), il pensiero computazione è un qualcosa di più complesso: “la capacità di un individuo di riconoscere gli aspetti dei problemi del mondo reale che sono adatti a una formulazione computazionale e di valutare e sviluppare soluzioni algoritmiche a tali problemi, in modo che le soluzioni possano essere implementate tramite un computer”. In questo caso, l’Italia è nella media degli altri Paesi, ma sempre con distinzioni geografiche.

Anche nell’analisi dei risultati sulle capacità di pensiero computazionale dei giovani discenti, notiamo un netto distacco tra il Nord e il Sud. Occorre, però, sottolineare un aspetto fondamentale: rispetto al 2018 – anno della precedente rilevazione – anche le Regioni meridionali sono migliorate in entrambi i campi di indagine.

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