Gli italiani “piratano” meno di tutti gli altri cittadini europei
L'ultimo report di Euipo, l'Ufficio dell'UE per la proprietà intellettuale, sottolinea come l'Italia sia il Paese più virtuoso
28/11/2024 di Enzo Boldi
Come scriviamo ogniqualvolta ci siamo trovati a parlare – criticamente – del sistema Piracy Shield, sottolineiamo un aspetto: la lotta alla pirateria (non solo quella audiovisiva) è sacrosanta ed è giusto perseguire chi non rispetta le leggi. Nel nostro Paese, infatti, la classe politica ha avviato – da oltre un anno – un’intensa battaglia, anche comunicativa, per proteggere i diritti di trasmissione legati alle partite di Serie A, spesso mistificando anche la reale portata del fenomeno e “santificando” una soluzione che, viste le evidenze, oltre a non essere efficace è anche a rischio (conclamato) di errori. Inoltre, secondo l’ultimo report pubblicato da Euipo – Ufficio dell’UE per la proprietà intellettuale – i dati della pirateria in Italia sono di gran lunga inferiori rispetto agli altri Paesi dell’Unione Europea.
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Lo studio, intitolato Online copyright infringement in the European Union, ha messo in evidenza un aspetto molto importante, soprattutto alla luce delle roboanti dichiarazioni degli ultimi mesi. Un dato che viene riassunto in un’infografica che mostra la situazione europea in termini di pirateria.
Questa immagine è la sintesi dell’intero report e da qui si evincono due fattori importanti per il nostro Paese: in Italia (nel 2023) è calato il numero di accessi a contenuti illegali (ovvero quelli protetti da diritto d’autore) al mese per singolo utente, passando dai 7,6 del 2022 ai 7,3 dello scorso anno. Questo vuol dire che abbiamo superato la Germania, diventando il Paese europeo più virtuoso.
Dati pirateria Italia, è il Paese più virtuoso dell’UE
All’interno di questo macro-contenitore, ovviamente, non c’è solamente la pirateria audio-visiva legata al mondo del calcio (e degli eventi sportivi live, in linea generale). Qui si parla anche di accesso a libri, fumetti, trasmissioni, serie tv e molto altro. Sta di fatto che questo dato è piuttosto indicativo di come ci sia spesso stata una “demonizzazione” del comportamento del cittadino italiano che, invece, si comporta molto meglio degli altri cittadini europei.
Sì, è vero che parte della pirateria in Italia si basi proprio sui contenuti sportivi live, ma è in linea con una tendenza europea che ha visto aumentare nel 2023 (rispetto all’anno precedente) del 10% gli accessi a piattaforme IPTV illegali. Ma, come sottolinea questo grafico relativo proprio al nostro Paese, possiamo notare come questa grancassa sull’accesso a contenuti protetti da copyright – a livello televisivo – non sia così esponenziale.
Relativamente ai contenuti TV (tra cui anche gli eventi live sportivi) notiamo come gli accessi per utente siano piuttosto stabili negli ultimi anni e in netto calo rispetto al giugno del 2017. Sempre rimanendo nella media europea. E solamente il 17% di questi accessi è relativo agli eventi sportivi.