OTA o canale diretto? Cosa preferiscono gli italiani per prenotare un alloggio

Quando si deve decidere come prenotare un viaggio o un alloggio, ci sono molto strade che si possono percorrere. Gli italiani, in questo, sembrano essere molto tradizionalisti

27/06/2024 di Enzo Boldi

Il turismo è stato uno tra i primi settori ad aver intuito le potenzialità della digitalizzazione, soprattutto per quel che riguarda l’accessibilità al sistema di prenotazioni attraverso internet. L’ecosistema online, infatti, nell’ultimo ventennio è cresciuto a dismisura, mettendo a disposizione di utenti e proprietari di strutture alberghiere delle soluzioni che – di fatto – hanno dato un’accelerazione allo sviluppo di questo comparto produttivo, fondamentale per il PIL del nostro Paese. Siti internet che fungono da canali di comunicazione diretta tra strutture e potenziali clienti, aggregatori che rendono più immediata la ricerca, Online Travel Agency che permettono (lato utente) di avere una panoramica generale. Dunque, molteplici canali che alimentano un mercato sempre più fecondo. Ma gli italiani, come preferiscono scegliere e prenotare un alloggio? In questo approfondimento analizzeremo i dati delle prenotazioni tramite OTA, aggregatori e canali diretti.

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Il quadro della situazione (al 2023) arriva dall’ultimo report pubblicato dall’Osservatorio Travel Innovation e Business Travel della School of Management del Politecnico di Milano. La cornice è frutto dell’analisi di dati che partono dal periodo pre-pandemico, quindi la crescita negli ultimi anni è condizionata anche dal brusco calo del settore (a livello globale) provocato dalle restrizioni agli spostamenti. Questo, però, non significa che non ci sia stato un aumento dell’intera filiera del comparto.

Dati prenotazioni OTA, cosa preferiscono gli italiani

Ma cosa ci raccontano i dati prenotazioni OTA e quelli sui canali diretti della situazione del turismo digitale in Italia? Innanzitutto, facciamo una piccola premessa: per OTA si intendono le Online Travel Agency, ovvero quelle agenzie di viaggio che – attraverso internet – consentono di prenotare viaggi e alloggi. Insieme a loro, nel computo totale dei dati analizzati dall’Osservatorio Travel Innovation, vengono inserite anche le prenotazioni effettuate anche attraverso quelle piattaforme che fanno da “aggregatori” di offerte (Booking, per fare un esempio), a cui il titolare di una struttura alberghiera deve pagare una commissione.

Passiamo, dunque, all’analisi di questi dati. Stando ai numeri del 2023, gli italiani continuano a preferire l’utilizzo dei cosiddetti canali diretti messi a disposizione delle strutture per effettuare la propria prenotazione di un alloggio: il 22% delle prenotazioni arriva utilizzando il sito ufficiale (attraverso i booking tool installati sui singoli portali) o le app ufficiali, mentre il 33% degli italiani continua a preferire un contatto ancor più diretto, utilizzando e-mail o telefonando di persona alla struttura. Quest’ultimo dato, seppur il più elevato, prosegue il suo trend di decrescita negli ultimi anni.

Gli intermediari online e gli aggregatori

Dunque, il 55% delle prenotazioni di un alloggio (o più in generale, di un viaggio) avviene attraverso canali diretti, tra online e altri strumenti (telefono). Per quel che riguarda il resto, c’è da sottolineare il leggero aumento – rispetto al 2022 – delle prenotazioni attraverso OTA e aggregatori/intermediari online. Il dato, relativo al 2023, parla del 34% degli italiani che ha utilizzato questi strumenti per procedere non solo alla ricerca, ma anche al pagamento dell’importo dovuto alla prenotazione di una struttura in Italia e all’estero.

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