Cosa prevede la legge italiana sulla digitalizzazione del diritto societario

Nel 2021 il nostro Paese ha recepito la direttiva UE sul tema approvata nel 2019

18/06/2024 di Enzo Boldi

Anche se la velocità del mondo moderno può far sembrare il contrario, negli ultimi anni c’è stata un’accelerazione per quel che riguarda la digitalizzazione del diritto societario in Italia. Strumenti e soluzioni che, per legge, devono essere messi a disposizione dei cittadini/imprenditori che hanno intenzione di dare vita a una nuova realtà aziendale. Più o meno innovativa. Il nostro Paese ha approvato, nel novembre del 2021, un decreto legislativo che è andato a recepire una Direttive Europea che regolamenta e modernizza il settore, cercando di rendere più accessibili gli strumenti digitali nati (in alcuni casi) per allentare le maglie della burocrazie e accelerare i tempi per la costituzione di una società.

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Tutto è partito dalla Direttiva UE 2019/1151, approvata il 20 giugno del 2019 e che è andata a modificare – e modernizzare – alcuni dei punti focali della precedente Direttiva in vigore negli Stati Membri (la 2017/1132). Si tratta, di fatto, di una modifica al perimetro della digitalizzazione diritto societario che ha imposto ai vari Paesi dell’Unione Europea di uniformarsi a standard comunitari per quel che riguarda la facilitazione delle procedure per la costituzione di nuove società.

Digitalizzazione diritto societario, la legge italiana

L’Italia, come detto, nel novembre del 2021 ha approvato il decreto legislativo numero 183 che recepisce i dettami di quella Direttiva Europea. Quali sono i punti-chiavi di questa modifica che è andata a impattare sul codice civile italiano? Proviamo a sintetizzare i punti principali.

  • Costituzione digitale delle società: l‘atto costitutivo di una Srl (Società a responsabilità limitata) o di una Srls (Società a responsabilità limitata semplificata) può essere ricevuto dal notaio attraverso un atto pubblico informatico, con la possibilità di partecipazione in videoconferenza.
  • Pubblicità digitale degli atti societari: dati e atti concernenti le società di capitali vengono conservati all’interno del registro delle imprese. Ovviamente in formato digitale. Inoltre, consultazione e rilascio delle copie dei suddetti atti avvengono per via telematica, aumentando l’accessibilità e riducendo i tempi.
  • Scambio di informazioni tra Stati membri: attraverso una procedura telematica per la comunicazione tra gli Stati membri, possono essere scambiate informazioni relative alle filiali di società di capitali, aumentando trasparenza e cooperazione all’interno dello Spazio Economico Europeo.

Inoltre, seguendo il principio della semplificazione, il decreto legislativo italiano che recepisce la Direttiva UE introduce anche la possibilità di utilizzare strumenti di identificazione digitale (SPID, per esempio) per procedere con l’autenticazione telematica. Ovviamente, questo è quanto previsto dalla normativa vigente. Nella realtà, la facilitazione e la sburocratizzazione è ancora in divenire nel nostro Paese, anche se sono nate da tempo – e sono state adottate – delle soluzioni che vanno in questa direzione.

 

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