I dati personali sono soggetti a IVA: l’accusa di evasione fiscale contro Meta
Da una inchiesta della Procura Europea, ora nelle mani di quella di Milano, è emerso un mancato versamento di 870 milioni di euro dal 2015 al 2021 per un motivo ben preciso
26/02/2023 di Redazione Giornalettismo
Siamo ancora alla fase dell’inchiesta, quindi occorreranno tutti gli accertamenti del caso per verificare la posizione dell’azienda e le leggi vigenti. Ma quel che sta accadendo con la pesante accusa di evasione fiscale nei confronti di Meta (il colosso di Menlo Park, guidato da Mark Zuckerberg, che ha in seno Facebook, Instagram e WhatsApp) potrebbe avere riflessi clamorosi per quel che riguarda l’intero mondo dei social network e l’ecosistema delle aziende Big Tech. Si parla di dati personali, ma non legati alla violazione della privacy.
Evasione fiscale Meta, l’accusa di mancato versamento IVA
Dopo un’indagine della Guardia di Finanza, su impulso dell’EPPO (la Procura Europea), è stato messo in evidenza un presunto mancato versamento dell’IVA (l’Imposta sul Valore Aggiunto) da parte di Meta per un valore stimato di 870 milioni di euro. Sulla gestione delle applicazioni? Sui pagamenti nel marketplace? No, ma sulla profilazione dei dati personali degli utenti iscritti. Ovviamente a fini commerciali. Perché, secondo l’accusa, le piattaforme social non sono “gratuite” come viene dichiarato dalle stesse, ma guadagnano soldi proprio grazie alla profilazione degli utenti. Dunque, inconsciamente, una persona che si iscrive a un social gratuito sta concedendo i propri dati personali all’azienda, con quest’ultima che ci trae profitto.
Giornalettismo, nel suo contenuto monografico, ha provato a raccontare tutti i contorni di questa vicenda, concentrandosi proprio su quell’aspetto dei dati personali che vengono definiti come “merce”, un prodotto acquisito gratuitamente e utilizzato dall’azienda in questione per monetizzare attraverso le pubblicità online derivanti dalla profilazione degli utenti. Abbiamo raccontato di come tutto ciò sia nato da una sentenza del Consiglio di Stato che nel 2021 aveva confermato parte dell’impianto accusatorio mosso dall’Agcm nei confronti di Facebook nel 2018 (con tanto di sanzione da 5 milioni di euro). Poi abbiamo chiesto il parere sulla tassazione nei confronti delle aziende Big Tech al docente esperto di Diritto tributario Stefano Dorigo, prima di confrontarci sul tema della errata distribuzione della ricchezza a livello globale con il giornalista Alessandro Sahebi. Infine, abbiamo toccato un punto fondamentale: quanto hanno risparmiato le Big Tech sul pagamento delle tasse? Perché qualora passasse l’accusa di evasione fiscale Meta, anche tutte le altre aziende sarebbero a rischio di sanzioni multimilionarie.
- Quali sono le basi dell’inchiesta sulla presunta evasione fiscale da 870 milioni di Meta?
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- Quanto hanno “risparmiato” le Big Tech sul pagamento delle tasse?