Torna il diritto all’opposizione al pregresso per il Fascicolo Sanitario Elettronico

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Il 30 giugno scorso era scaduta la possibilità di dire “no” all’archiviazione dei propri dati clinici e sanitari - antecedenti al 19 maggio del 2020 - all’interno della piattaforma di Stato del Fascicolo Sanitario Elettronico. A causa di una comunicazione istituzionale piuttosto blanda (e a una procedura opt-out poco immediata e controversa), moltissimi italiani non hanno fatto in tempo a esprimere il proprio “mancato consenso” a questa dinamica, provocando (per moltissime ragioni) diverse polemiche. Ora, però, ecco che il Garante Privacy è intervenuto e nei prossimi giorni renderà pubblico un provvedimento approvato nelle scorse settimane e che riaprirà la finestra temporale.



Fascicolo Sanitario Elettronico, cosa cambia ora

Non si parla solamente di tempo. Se è vero che dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale ci saranno altri 30 giorni per far valere il proprio diritto all’opposizione al pregresso per il FSE, l’Autorità ha recepito diverse indicazioni che hanno portato a cambiamenti strutturali. Una su tutte: l’estensione del diritto di opposizione anche alle persone con codice fiscale o con codice STP (straniero temporaneamente presente in Italia) che non siano più assistiti dal servizio sanitario nazionale. Novità anche per chi sta per diventare maggiorenne.

Una correzione necessaria. Ognuno è libero di decidere se dare o meno il consenso (anzi, visto l’out-out dovremmo parlare di “dare o non dare il consenso”), soprattutto alla luce di un tema diventato di interesse mediatico troppo tardi. Anche per colpa dello Stato che ha informato poco e male i cittadini e delle Regioni che hanno modificare le informative a loro piacimento, non rispettando quelle decise a livello nazionale.