Il premio Nobel ai tempi del digitale (e delle sue deviazioni): la paura di Hinton è stata quella di essere vittima di spoofing

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Vi abbiamo più volte raccontato, dalle colonne di Giornalettismo, cosa fosse lo spoofing e quanto fosse semplice, oggi, rimanerne vittima. Sicuramente potrà tranquillizzarvi il fatto che anche Geoffrey Hinton, premio Nobel per la Fisica nel 2024 grazie al suo lavoro di ricerca sull'apprendimento automatico e sulle reti neurali (prodromo irrinunciabile per i prodotti di intelligenza artificiale), abbia temuto di essere vittima di spoofing nel momento in cui gli è stato comunicato al telefono di aver vinto il Nobel. LEGGI ANCHE > I timori di Hinton, dopo le dimissioni da Google, sulla pericolosità dell'intelligenza artificiale

Hinton e lo spoofing, la prima intervista ufficiale del premio Nobel per la Fisica 2024

Hinton ha spiegato di trovarsi in un economico hotel della California quando ha ricevuto la notizia. Aveva una scarsa connessione a internet ed era in attesa di una risonanza magnetica che adesso, per ovvi motivi, dovrà rimandare. Per questo motivo, è stato raggiunto al telefono dai responsabili dell'Accademia reale di Svezia, che gli hanno fatto i complimenti e che gli hanno comunicato l'informazione. La prima reazione - ha detto Hinton - è stata quella di essere vittima di spoofing. Soltanto l'accento svedese dall'altra parte della cornetta lo ha parzialmente rassicurato. È indicativa una dichiarazione del genere fatta da un premio Nobel che si è distinto per lo studio-madre su tutti gli applicativi di intelligenza artificiale. Per dare l'ordine di grandezza del fenomeno dello spoofing, basti pensare che una singola truffa partita dal Regno Unito (che ha fruttato 48 milioni di sterline ai truffatori) ha coinvolto oltre 200mila utenti di un servizio in tutto il mondo. È un fenomeno che è dunque all'ordine del giorno, che tutti noi abbiamo sperimentato almeno una volta nel corso della vita e che soltanto una buona educazione digitale può permetterci di evitare. E una buona educazione digitale parte dal sospetto, dalla domanda, dal non dare mai nulla per scontato: esattamente come ha fatto Hinton quando gli hanno detto, al telefono, di essere diventato premio Nobel.