Giuseppe Conte non ha studiato alla New York University, dubbi anche sullo Studio legale Alpa
22/05/2018 di Andrea Mollica
Giuseppe Conte non ha studiato alla New York University, a differenza di quanto affermato nel suo curriculum vitae. Il professore di diritto privato all’università di Firenze ha scritto nel CV di aver condotto studi di perfezionamento giuridico presso la New York University nel 2008 e nel 2009.
Giuseppe Conte non ha perfezionato i suoi studi giuridici alla New York University come dice nel CV
In un ritratto firmato da Jason Horowitz per il New York Times emerge però come questa descrizione non appaia quantomeno accurata.
Asked about Mr. Conte’s experience at N.Y.U., Michelle Tsai, a spokeswoman, said Monday, “A person by this name does not show up in any of our records as either a student or faculty member,” adding that it was possible he attended one or two-day programs for which the school does not keep records.
Ovvero:
Richiesta in merito all’esperienza di Giuseppe Conte presso la New York University, una portavoce dell’università, Michelle Tsai, ha affermato lunedì come una persona con questo nome non risulta nei nostri registri, né come studente o membro della facoltà, aggiungendo come fosse possibile che abbia frequentato programmi da uno o al massimo due giorni che non sono registrati dalla NYU.
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Sembra dunque escluso che Conte abbia frequentato corsi di perfezionamento giuridico come dichiarato nel suo curriculum vitae, vista la brevità delle possibili lezioni a cui avrebbe partecipato il favorito per diventare presidente del Consiglio nella prestigiosa università americana. Nel CV di Giuseppe Conte sono citate altre università per il perfezionamento dei suoi studi giuridici come Yale University (New Haven, USA, 1992), Duquesne University (Pittsburgh, USA, 1992), International Kultur Institut (Vienna, 1993), Université Sorbonne (Parigi, 2000), e Girton College (Cambridge, Regno Unito, 2001). Per il momento non sono emerse dichiarazioni che negano i perfezionamenti degli studi giuridici.
Un curriculum vitae di Conte è presente anche sul sito della Camera. Si tratta di uno dei curricula dei candidati alle elezioni a componente del Consiglio di Presidenza della Giustizia Amministrativa. Nel curriculum dell’aspirante premier si legge:
«Dall’anno 2008 all’anno 2012 ha soggiornato, ogni estate e per periodi non inferiori a un mese, presso la New York University, per perfezionare e aggiornare i suoi studi».
Nel suo curriculum disponibile sul sito della Camera, inoltre, Conte fa sapere di essere stato «designato» a far parte del Social Justice Group istituito presso l’Ue. C’è scritto:
«È stato designato a far parte del Social Justice Group istituito presso l’Unione Europea».
Ma l’Unione Europea non ha nessun organo che si chiama in quel modo. Nei primi anni 2000 era invece attivo un collettivo di professori di varie università europee chiamato ‘Social Justice in European Private Law’ e definito con quel nome, che aveva pubblicato un Manifesto nel 2004.
Al Post Martijn Hesselink, capo dei professori che ha coordinato la stesura del documento, ha detto che Conte «non è stato membro del Social Justice Group che ha scritto, firmato e pubblicato il manifesto». Il professor Hesselink contesta anche la formula «designato» con cui Conte ha presentato la sua presunta collaborazione: «Il collettivo si è auto-costituito, nessuno è stato designato a farne parte». Da un libro universitario pubblicato nel 2009 sembra che Conte si sia limitato a firmare il manifesto un anno dopo la sua pubblicazione, assieme a una ventina di altri esperti.
Giuseppe Conte, il mistero dello studio legale Alpa
Nel pomeriggio, poi, il quotidiano Il Foglio ha espresso dubbi anche su un’altra voce del curriculum di Giuseppe Conte. «Dal 2002 – si legge nel resoconto della carriera del professore – ha aperto con il prof. avv. Guido Alpa (uno dei più importanti civilisti italiani, ndr) un nuovo studio legale dedicandosi al diritto civile, al diritto societario e fallimentare». Tuttavia, secondo quanto riportato da Il Foglio, i due partners dello Studio hanno deciso di porre fine alla associazione professionale e di proseguire l’attività singolarmente in reciproca autonomia. Le pagine relative a Giuseppe Conte nel sito internet dello Studio Alpa sono scomparse: «Non risulta che il prof. Conte sia mai stato sul sito come avvocato dello studio» – ha detto lo Studio Alpa sempre al Foglio.
Le reazioni
Le reazioni alla notizia sul curriculum vitae di Conte non si sono fatte attendere. «Se fosse confermato quanto scrive il New York Times – ha dichiarato il deputato del Pd Michele Anzaldi – saremmo di fronte ad un caso gravissimo di taroccamento. Se gli studi di Conte alla Nyu non ci sono mai stati, che garanzie ci sono sulle altre voci del suo curriculum? Iniziare con una bugia non è certamente il miglior viatico per chi è stato presentato al Capo dello Stato come possibile premier». «E pensare – ha proseguito il parlamentare Dem parlando del premier indicato da M5S e Lega – che il suo nome era già stato portato al Colle nella sceneggiata elettorale del fantagoverno presentato da Di Maio prima del voto, un fantagoverno ora scomparso definitivamente dai radar. Sarebbe bene che Conte e M5S chiarissero subito anche su conflitto d’interessi (essendo un avvocato amministrativo) e sul tetto stipendi (compreso il suo) per rispetto del Quirinale e degli italiani». «Iniziamo bene», ha commentato su Twitter la deputata Pd Alessia Morani.
La replica del M5S: «Mai citati corsi o master, la stampa si scatena su presunti titoli»
Il Movimento 5 Stelle ha risposto alle critiche con una nota dell’ufficio comunicazione. «Nel suo curriculum – ha fatto sapere il M5S – Giuseppe Conte ha scritto con chiarezza che alla New York University ha perfezionato e aggiornato i suoi studi. Non ha mai citato corsi o master frequentati presso quella Università. Quindi la stampa internazionale e quella italiana si stanno scatenando su presunti titoli che Conte non ha mai vantato! Conte, come ogni studioso, ha soggiornato all’estero per studiare, arricchire le sue conoscenze, perfezionare il suo inglese giuridico. Per un professore del suo livello sarebbe stato strano il contrario. Lo ha fatto e lo ha giustamente scritto nel curriculum, ma paradossalmente questo ora non va bene e diventa addirittura una colpa. È l’ennesima conferma che hanno davvero tanta paura di questo governo del cambiamento».
(Foto di copertina da archivio Ansa. Credit immagine: ANSA / ALESSANDRO DI MEO)