L’editoria italiana sta svendendo il giornalismo a OpenAI

L'accordo tra il Gruppo Gedi e l'azienda di Altman prevede l'utilizzo degli articoli de La Repubblica e La Stampa per addestrare ChatGPT. E non solo

28/09/2024 di Redazione Giornalettismo

Il futuro della professione giornalistica è a rischio? Nonostante i tentativi di placare le acque, con comunicati in cui si parla esclusivamente di “partnership strategiche”, l’accordo appena siglato tra il Gruppo Gedi e OpenAI è destinato a far crescere le preoccupazioni per chi opera nel settore della comunicazione. L’annuncio dell’intesa commerciale è stato annunciato proprio negli stessi istanti in cui John Elkann e Sam Altman stavano condividendo il palco torinese dell’Italian Tech Week, organizzato proprio da Exor. Da questo momento in poi, per sintetizzare la questione, gli articoli pubblicati dai quotidiani La Repubblica e La Stampa (ma anche tutti gli altri di proprietà del gruppo) saranno utilizzati per addestrare l’intelligenza artificiale di ChatGPT e anche per il prototipo del motore di ricerca SearchGPT.

Gruppo Gedi e OpenAI, l’accordo per addestrare ChatGPT

Questo è il primo concreto passo di OpenAI all’interno dell’ecosistema editoriale italiano. Nel luglio scorso, infatti, era stato siglato un accordo con RCS per un assistente virtuale dedicato all’app Economia del Corriere della Sera. Poi, almeno per il momento, l’intesa/partnership non ha portato ad altro. Ma ora che due delle principali testate italiane presterà (non si conoscono i dettagli economici) i contenuti prodotti dai giornalisti per addestrare l’AI, le preoccupazioni sono destinate a crescere, come ha sottolineato in una nota anche la Federazione Nazionale Stampa Italiana. Nel frattempo, anche il Garante Privacy vuole vederci chiaro in questa vicenda, accendendo un faro sui dettagli di questo accordo.

E mentre succede tutto questo, il CEO di OpenAI è sempre più un uomo solo al comando. Mentre si sta procedendo nella trasformazione da no-profit ad azienda a scopo di lucro, anche la CTO Mira Murati ha detto addio all’azienda di San Francisco. A oggi, tutti i principali nomi che hanno portato la startup a un successo planetario si sono allontanati. Resta solo Sam Altman.

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