La differenza tra l’abbandono di X del Guardian e le proteste delle testate francesi

Diversi giornali stanno lasciando X: ma ci sono motivazioni diverse e non c'è soltanto la deriva conservatrice promossa da Elon Musk

14/11/2024 di Gianmichele Laino

C’è chi ne fa una questione di principio e chi, invece, sta cercando di tutelare i propri interessi. I motivi di dissidio tra la stampa internazionale ed Elon Musk sono di diverso tipo e hanno caratteristiche differenti. Se fa rumore, ad esempio, l’abbandono del Guardian e dei suoi profili collegati (che hanno un bacino di oltre 27 milioni di followers), ha avuto meno impatto mediatico la scelta di nove testate francesi di intraprendere un’azione legale nei confronti della proprietà di X. Le Figaro, Le Monde, Les Echos, Le Parisien, Télérama, Courrier International, Le Huffington Post, Malesherbes Publications e Le Nouvel Obs sono compatte nel richiedere al social network di Elon Musk il giusto riconoscimento e il giusto compenso per lo “sfruttamento” da parte di X dei propri contenuti.

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Guardian lascia X: perché il caso è diverso rispetto a quello dei giornali francesi

«La campagna elettorale presidenziale degli Stati Uniti non ha fatto altro che sottolineare ciò che da tempo consideriamo – hanno scritto dalla redazione del Guardian -: che X è una piattaforma mediatica tossica e che il suo proprietario, Elon Musk, è stato in grado di usare la sua influenza per plasmare il discorso politico». Poi, la testata britannica – che da sempre è sinonimo di giornalismo di qualità nel mondo – ha rincarato la dose: «I social media possono essere uno strumento importante per le organizzazioni giornalistiche e aiutarci a raggiungere nuovi pubblici, ma a questo punto X gioca un ruolo ridotto nella promozione del nostro lavoro. Il nostro giornalismo è disponibile e aperto a tutti sul nostro sito web e preferiremmo che le persone venissero su theguardian.com e sostenessero il nostro lavoro lì». 

Elon Musk ha cercato di snobbare la protesta del Guardian, spiegando come fosse – in realtà – irrilevante per la piattaforma. Fatto sta che il quotidiano britannico ha configurato la sua scelta come un gesto politico, sostenendo che X fosse ormai terreno di conquista di un certo tipo di propaganda, di discorsi d’odio e di fake news.

Di segno completamente opposto – ma finite ugualmente nello stesso calderone a causa dell’approssimazione con cui i media affrontano certe tematiche – è stata la scelta delle nove testate francesi, che hanno deciso di intraprendere un’azione legale contro X, pur continuando a presidiare la piattaforma. In effetti, il loro discorso riguarda il più ampio tema dell’equo compenso per le testate giornalistiche che scelgono di divulgare i propri contenuti sui social network. Secondo le nove testate, così come Meta riconosce – previa trattativa – un compenso per gli editori per lo sfruttamento dei diritti connessi, anche X dovrebbe farlo. Tuttavia, Musk si è rifiutato di fornire dei dati che sarebbero stati utili a quantificare le revenues che X otterrebbe a partire dall’utilizzo di immagini e testi realizzati dagli editori francesi. Da qui la motivazione del ricorso che, ovviamente, non si configura come un gesto politico, quanto come una vertenza di natura economica.

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