L’AI di Grok-2 è realmente capace di generare immagini “da sola”?

Le novità annunciate da Elon Musk e dalla sua azienda hanno attirato l'attenzione critica di molti. Ma il chatbot resta conversazionale e il LLM non è in grado di generare immagini da solo. Ma allora, come fa?

19/08/2024 di Enzo Boldi

Nei suoi “comunicati” via X, Elon Musk ha taciuto questa informazione che, però, diventa fondamentale per comprendere al meglio il caso delle immagini AI generate da Grok-2 (e Grok-2 mini), l’evoluzione del primo chatbot conversazionale sviluppato dall’azienda dell’imprenditore sudafricano. Negli ultimi giorni, fin dal lancio del nuovo prodotto, l’attenzione degli utenti che hanno testato queste novità (nella versione beta disponibile solo per gli abbonati Premium e Premium+ alla piattaforma social) si è concentrata sull’assenza di “filtri” etici nella generazione di fotografie alquanto realistiche. Tutto ciò, però, non è “merito” (o “colpa”) del chatbot integrato in X.

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Il fondatore di Tesla, infatti, non ha – a livello personale – mai sottolineato come la possibilità di generare immagini AI (anche deepfake) attraverso i prompt su Grok-2 fosse frutto di un accordo commerciale con un’altra azienda che ha messo a disposizione (non si conoscono gli accordi economici) dell’intelligenza artificiale integrata in X uno strumento che ha proprio questa funzione.

Immagini AI Grok, il ruolo dell’interfaccia Flux.1

Per trovare alcuni dettagli su tutto ciò, occorre scandagliare all’interno del “comunicato stampa” pubblicato sul blog di X lo scorso 13 agosto, giorno in cui è stato annunciato il rilascio – in versione beta e solo per gli abbonati Premium e Premium+ – delle versioni Grok-2 e Grok-2 mini. In futuro, secondo gli annunci di Musk, il chatbot potrebbe riuscire autonomamente a generare immagini, ma per il momento questa funzione è disponibile solo attraverso un modello creato da un’azienda che ha sede nel Delaware:

«In collaborazione con Black Forest Labs, stiamo sperimentando il loro modello FLUX.1 per espandere le funzionalità di Grok su X. Se sei un abbonato Premium o Premium+, assicurati di aggiornare all’ultima versione dell’app per testare la versione beta di Grok-2». 

Dunque, non è Grok-2 (e la versione mini) a generare le immagini senza “filtri”, ma questa interfaccia di un modello integrato che non è di proprietà di X e delle sue “sorelle”.

Senza filtri per «far divertire le persone»

Solamente dopo esser stato sollecitato da alcuni utenti, Musk ha svelato i piani presenti e futuri per la generazione di immagini AI Grok. E la scelta di utilizzare il modello “senza filtri” Flux.1 sembra andare nella direzione diventata il cavallo di battaglia dell’imprenditore.

Musk sostiene che X.AI stia lavorando da tempo per un proprio sistema di generazione di immagini AI, ma che sia ancora troppo presto per lanciarlo sul mercato. Dunque, ha deciso di integrare il modello senza filtri sviluppato da Black Forest Labs per «far divertire gli utenti». E sembra non interessargli il fatto che manchino “watermark” o filigrane per consentire agli utenti di distinguere il reale da ciò che viene artificialmente generato dall’AI. E sembra non interessargli neanche il problema della diffusione di deepfake e condivisione di materiali sensibili.

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