IT Wallet farà sparire il portafoglio tradizionale?

L'utilizzo sempre meno frequente del contante (nonché l'aumento dei wearable di pagamento) avevano già relegato il portafoglio alla conservazione dei documenti. Ma, tra qualche giorno, ci sarà IT Wallet

20/10/2024 di Gianmichele Laino

Ne abbiamo parlato a più riprese. I pagamenti digitali sono aumentati, il contante è sempre meno impiegato (come ricordano anche gli Osservatori del Politecnico di Milano), i wearable – che consentono di pagare senza esibire una carta di credito – sono sempre di maggiore tendenza e presentano delle soluzioni sempre più fantasiose. Tuttavia, fino a questo momento, il portafoglio è stato sempre un accessorio importante per portarsi dietro i documenti: patente, tessera sanitaria, carte di identificazione varie. IT Wallet – e in generale la strategia europea per la digitalizzazione – hanno, tra gli altri obiettivi, quello di mandare in pensione il portafoglio. Dal 23 ottobre, infatti, verrà avviata la sperimentazione che permetterà, attraverso l’app IO, di esibire digitalmente patente, tessera sanitaria e carta europea per la disabilità.

Tutto ciò che c’è da sapere su IT Wallet

Il percorso, come analizzato dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alessio Butti, sarà a tappe. Per ora, il 23 ottobre, saranno solo 50mila gli italiani che potranno sperimentare IT Wallet, ma il servizio verrà esteso all’intera popolazione entro il 4 dicembre. Inoltre, nel 2025 saranno implementati anche altri documenti che potranno essere caricati digitalmente (l’obiettivo è quello di inserire anche certificati di studio, la carta d’identità, magari anche il passaporto).

L’Italia è il primo stato membro dell’Unione Europea ad avviare questo percorso: la strategia per la digitalizzazione a livello comunitario ha fissato come data limite il 2026, ma – da questo punto di vista – il nostro Paese ha fretta di centrare subito l’obiettivo. Questo nonostante la presenza dei NoITWallet, che sono spuntati sui social network ricalcando il fenomeno dei NoGreenPass: temono che, attraverso lo strumento, lo Stato possa controllarci. Ignorando che lo Stato ha già a disposizione i database con i dati delle nostre patenti o delle nostre tessere sanitarie. Ecco il nostro approfondimento:

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