OpenAI vuole cambiare il nome a ChatGPT?

Nella notte è stato dato l'annuncio che l'azienda fondata da Sam Altman ha acquistato il dominio storico chat.com

07/11/2024 di Gianmichele Laino

C’è un grande business che potrebbe essere collegato alle azioni operate in rete dai pionieri dell’internet. Si tratta – come è noto – della compravendita di domini, ovvero l’acquisizione (o la cessione) di un indirizzo web – proviamo a dirla nella maniera più semplicistica possibile – a cui collegare il proprio sito web, in coerenza con il nome del progetto collegato al sito web stesso. Insomma, è normale che una testata che si chiami Giornalettismo ricerchi un dominio come giornalettismo.com. Tuttavia, quelle aziende che hanno nomi abbastanza comuni e generici (che diventano originali solo se sono connessi a un’idea molto forte) hanno difficoltà a far corrispondere il proprio nome al dominio, perché probabilmente qualcuno dei pionieri di internet, in passato, aveva già acquistato quel dominio generico, con la speranza di capitalizzarne l’utilità un giorno. E allora pensiamo a un dominio come chat.com: contiene al suo interno una parola che quotidianamente ciascuno di noi ripete almeno 4/5 volte, che è facile da intuire, che corrisponde a uno strumento che tutti noi – quando scriviamo su WhatsApp, su Telegram o su qualsiasi altro social network – utilizziamo più volte nell’arco di una giornata. Chat.com ha una assonanza anche con lo strumento più in voga del momento, ovvero ChatGPT, il chatbot di intelligenza artificiale di OpenAI. Per questo, è una notizia che Sam Altman abbia comunicato l’acquisizione del dominio chat.com da parte di OpenAI per una cifra che – viste le premesse – non poteva non essere da record.

LEGGI ANCHE > L’editoria italiana sta svendendo il giornalismo a ChatGPT

Nuovo dominio ChatGPT: cosa c’è dietro

Il valore dell’operazione è di oltre 15,5 milioni di dollari. La premessa è che questo dominio, a sua volta, era stato acquistato all’inizio del 2024 da Dharmesh Shah, il fondatore di HubSpot (ovvero la piattaforma gestionale che agevola le operazioni di marketing in entrata). La cifra che aveva sborsato era, appunto, di 15,5 milioni di dollari e il suo scopo era quello di destinare il dominio a un progetto ben specifico. Dharmesh Shah ha dichiarato di non effettuare mai operazioni in perdita, lasciando intendere che la cessione a ChatGPT del dominio ha acquisito un valore maggiore rispetto ai 15,5 milioni della cifra di partenza.

Tuttavia, lo stesso Dharmesh ha dichiarato di essere un amico di lunga data di Sam Altman e di non voler di certo lucrare sugli amici. Per questo motivo, ha deciso di utilizzare la leva dell’acquisto del dominio chat.com per ottenere un pacchetto consistente di azioni di OpenAI. Equity pura, insomma. Adesso, come annunciato da Sam Altman con un tweet estremamente stringato, da chat.com si fa un redirect a ChatGPT.

Non c’è nessun rebranding in vista, comunque. Semplicemente, ChatGPT ha occupato un dominio storico e iconico che, per quello che sta pianificando, potrà tornare utile in futuro, associando il suo marchio alla “casa digitale” della parola “chat”. La notizia, comunque, assume una certa importanza e un certo valore perché la cifra sborsata per l’acquisto del dominio è tra le più alte mai spese per una operazione di questo tipo.

Share this article
TAGS