OpenAI ha “rubato” la voce a Scarlett Johansson?

Una delle nuove assistenti vocali lanciate con l'annuncio del nuovo modello GPT-4o è molto simile all'attrice che era stata contattata a settembre, ma non aveva dato l'autorizzazione

25/05/2024 di Redazione Giornalettismo

Ogni essere umano ha una voce differente dall’altra. Per intonazione, per cadenza e per sfumature. Anche gli imitatori scelgono dei tratti da enfatizzare per rendere il più simile possibile all’originale la loro performance. Ma cosa accade quando uno strumento AI replica, almeno all’apparenza, in modo verosimile la voce di una persona che non ha concesso alcuna autorizzazione. Il caso è scoppiato nelle ultime ore, quando Scarlett Johansson ha inviato una lettera a OpenAI chiedendo all’azienda di Sam Altman una spiegazione in merito a una delle novità lanciate con l’annuncio del nuovo modello GPT-4o.

Scarlett Johansson e la sua voce rubata da OpenAI?

Tra le novità, infatti, ci sono cinque assistenti vocali. Ed è qui che sorge il problema. Uno di loro, “Sky”, sembra avere proprio la voce dell’attrice americana che a settembre era stata contattata proprio dall’amministratore delegato di OpenAI per chiederle di prestare la sua voce all’azienda. Una proposta respinta al mittente. Eppure, quel che sta accadendo racconta una storia differente. Quella voce è molti simile a quella di Scarlett Johansson. Se ne sono accorti gli utenti e anche lo staff della star di Hollywood e i suoi famigliari. Dunque, cosa è successo?

Dopo le polemiche, OpenAI ha sospeso quella voce da ChatGPT, continuando a sottolineare come la voce dell’assistente non fosse quella dell’attrice americana. Ma ci sono dei dettagli che non convincono nelle spiegazioni di Sam Altman. A partire da un post su X: nel giorno dell’annuncio di GPT-4o, l’ad di OpenAI ha scritto “Her”. Guarda caso, si tratta proprio del titolo del film (del 2013) in cui Scarlett Johansson ha prestato la voce a un chatbot AI che instaura una relazione intima con un essere umano (il protagonista interpretato da Joaquin Phoenix). Un altro indizio che potremmo definire “sospetto”.

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