Follow the money: perché Elon Musk ha deciso di sostenere Trump
Non ci sono solamente i soldi, ma anche il potere. Dai contratti con la NASA alle promesse del candidato Repubblicano alla Casa Bianca
05/11/2024 di Enzo Boldi
Un tempo era un Democratico convinto e, tra le altre cose, ribadiva l’esigenza che tutte le piattaforme social fossero completamente apolitiche, disdegnando a più riprese un sostegno economico (da parte sua) nei confronti dei politici candidati alle elezioni. Ora è cambiato tutto. La sua piattaforma – X – è diventata il maggior vettore per la propaganda Repubblicana, attraverso un algoritmo premiante che ha consentito a clamorose fake news (condivise anche da lui) di diventare virali, senza che la moderazione (praticamente inesistente e lasciata in mano alle labili “Community Notes”). Ma perché oggi Elon Musk sostiene Donald Trump alle Presidenziali americane?
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Partiamo dalle garanzie e dai soldi che chiamo altri soldi. Attualmente, le aziende di Elon Musk hanno contratti miliardari con l’Agenzia Spaziale Americana (NASA). Le ultime notizie, per esempio, hanno messo in evidenza accordi con SpaceX per la costruzione del veicolo spaziale che dovrà respingere la ISS al termine della sua missione nel 2030. Un appalto da quasi 850 milioni di dollari. Inoltre, sempre la stessa azienda di Musk ha fornito alla NASA la capsula Crew-9 che, tra qualche mese, ripoterà sulla terra due astronauti rimasti bloccati proprio all’interno della Stazione Spaziale internazionale. Questa, però, è solamente la punta dell’iceberg, visto che i rapporti tra NASA e SpaceX proseguono spediti da oltre dieci anni, con una serie di missioni e appalti milionari. Dunque, vanno avanti a prescindere dal nome e dall’appartenenza politica del Presidente americano di turno.
Perché Musk sostiene Trump? I motivi della scelta
Il passato, il presente e il futuro. Perché tra le promesse fatte da Donald Trump a Elon Musk – cosa a cui, evidentemente, non ha mai pensato il Presidente uscente Joe Biden e la candidata Democratica Kamala Harris – c’è quella di un ruolo di primo piano all’interno del governo. Un posto in paradiso che si cela dietro la definizione molto fumosa di guida della commissione per valutare “l’efficienza del governo”. In cosa consiste tutto ciò? Dunque, una commissione in grado di valutare e influenzare anche le scelte normative, con proposte gridate al vento seguendo il grido “efficienza”. Una posizione che, ovviamente, è destinata a generare un enorme conflitto di interessi, col rischio di dare vantaggi in base alle proprie aziende, a scapito della concorrenza. Così come nella gestione degli appalti pubblici, da cui Musk già attinge a piene mani. Anzi, pienissime.