Prosegue il caos delle piattaforma per le ricette elettroniche
Ne avevamo parlato la scorsa settimana. In alcune Regioni la situazione è ancora in fase di stallo
11/11/2024 di Redazione Giornalettismo
All’inizio della scorsa settimana, Giornalettismo aveva dedicato un approfondimento a una lunga serie di problemi relativi all’accesso alla piattaforma per le ricette elettroniche. Criticità che sono state segnalate, da moltissimi giorni, sia dai medici del Servizio Sanitario Nazionale, sia dalle farmacia. Il sistema in tilt, in molti casi, ha reso impossibile la creazione – nel formato digitale che diventerà obbligatorio a partire dal 1° gennaio del 2025 anche per le prescrizioni “bianche” (quelle relative a prestazioni e prodotti non a carico del SSN) – di ricette e, in altri casi, ha reso impossibile il ritiro (gratuito) di molti farmacia. E, a oggi, la situazione non sembra essere migliorata
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Come avevamo già sottolineato, il problema era sparso a macchia di leopardo. Non tutte, ma solo alcune Regioni – probabilmente a causa di malfunzionamenti agli “snodi locali” (SAR) relativi alla piattaforma collegata al SAR (Sistema di Accoglienza Centrale) – hanno registrato enormi problemi, segnalando le criticità a Sogei, la società pubblica proprietaria della piattaforma. Ad oggi, il blocco prosegue a livello localizzato. In particolar modo in Toscana.
Problemi ricette elettroniche, qual è la situazione?
Come raccontano i quotidiani La Nazione e Il Tirreno, la Toscana continua a vedere il sistema di accesso alla piattaforma bloccato. Funziona solamente a tratti, rendendo molto più difficile il lavoro dei medici e dei farmacisti, ma – soprattutto – la vita dei pazienti. Si parla di proteste da parte degli operatori del settore, soprattutto alla luce di ciò che accadrà a breve, quando anche le prescrizioni “bianche” dovranno seguire lo stesso iter già in essere per quelle a carico del Servizio Sanitario Nazionale. La stessa Federfarma ha sottolineato come non ci sia una contrarietà alla digitalizzazione delle prescrizioni, ma che occorra lavorare sulla piattaforma evitando blocchi che – per molti versi – rappresentano una vera e propria interruzione di servizio pubblico. E si prosegue così dall’inizio di ottobre.