La risposta (poco convincente) di Snapchat alle accuse

L'azienda proprietaria della piattaforma sembra essere consapevole dei problemi. Ma le soluzioni messe in campo non sono affatto sufficienti

09/09/2024 di Enzo Boldi

«Siamo davanti a una crisi senza precedenti. Mi chiami il Presidente». «Ma è lei il Presidente». «Bene, allora so già tutto». Questo iconico scambio di battute, una delle scene cult del film Scary Movie, sembra essere la rappresentazione cinematografica della risposta di Snapchat alle accuse mosse dal procuratore generale del New Mexico – Raúl Torrez – nei confronti della piattaforma. Come abbiamo spiegato nel nostro precedente approfondimento, l’app è accusata di trarre in inganno gli utenti (per la questione dei messaggi effimeri) e che questa dinamica renda l’applicazione il terreno fecondo per la diffusione incontrollata di materiale pedopornografico.

LEGGI ANCHE > Snapchat ha gli stessi “problemi” di Telegram?

Come detto, da un’indagine del Dipartimento di Giustizia dello Stato americano è emerso un vero e proprio proliferare di predatori sessuali che contattano minorenni chiedendo – in alcuni casi anche ricevendo, anche dietro compenso – l’invio di messaggi a sfondo sessuale, video e fotografie intime. Un ecosistema molto vasto che si alimenta dietro quella che – secondo il procuratore generale del New Mexico che lo ha spiegato in un’intervista rilasciata al Washington Post – è la caratteristica principale dell’applicazione:

«C’è l’idea che i contenuti scambiati sulla piattaforma scompaiano per sempre. Snapchat ha creato questo falso senso di sicurezza nel modo in cui ha commercializzato la piattaforma… e questo la rende così pericolosa, soprattutto per i più giovani». 

Dunque, i messaggi effimeri che non lo sono. Questo rende i minori – tra i maggiori utilizzatori di questa piattaforma – inconsapevoli del fatto che i contenuti inviati ad altri utenti (da cui vengono contattati attraverso un sistema di “raccomandazioni”) saranno potenzialmente caricati nel dark web o in altri spazi oscuri di internet.

Risposta Snapchat accuse del New Mexico

Ma quale è stata la reazione di Snapchat a queste gravissime accuse? Un nulla di fatto consapevole di queste problematiche:

«Condividiamo le preoccupazioni del procuratore generale Torrez e del pubblico sulla sicurezza online dei giovani e siamo profondamente impegnati a far sì che Snapchat sia un luogo sicuro e positivo per tutta la nostra comunità, in particolare per i nostri utenti più giovani. Siamo consapevoli che le minacce online continuano ad evolversi e continueremo a lavorare diligentemente per affrontare questi problemi critici. Negli ultimi anni abbiamo investito centinaia di milioni di dollari nei nostri team di fiducia e sicurezza e abbiamo progettato il nostro servizio per promuovere la sicurezza online moderando i contenuti e consentendo la messaggistica diretta con amici e parenti stretti». 

Dunque, esattamente il “Presidente” Leslie Nielsen in Scary Movie, Snapchat sembra essere al corrente di questo problema. Ma, finora, poco è stato fatto per arginarlo.

Share this article
TAGS