Chi, secondo Meta, ha utilizzato meglio gli strumenti per le inserzioni politiche

Il risultato è distopico rispetto alla realtà. Il partito che ha ottenuto il ranking migliore è uno di quelli che ha ottenuto il risultato peggiore

10/06/2024 di Enzo Boldi

Leggendo i risultati delle elezioni Europee 2024 ci si sta concentrando molto sui principali partiti che hanno presentato le proprie liste nelle cinque Circoscrizioni italiane. Nella nostra analisi sul peso dei contenuti sponsorizzati rispetto all’esito elettorale, però, ci sono degli aspetti che meritano un altro livello di approfondimento, proprio per confermare quell’assunto che ci eravamo posti all’inizio del nostro viaggio tra le inserzioni politiche a pagamento nell’ultimo mese di campagna elettorale.

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Sarebbe troppo semplicistico fare un rapporto tra i soldi spesi per le inserzioni su Facebook e il reale numero di voti conquistati l’8 e il 9 giugno alle urne, perché ci sono moltissimi fattori che influirebbero – dando una misura non verosimile – sul risultato finale: dai cittadini che non hanno un account sul social di Meta all’astensionismo, senza considerare il fatto che non è possibile mettere sullo stesso livello una “visualizzazione” basata sui contenuti sponsorizzati (quindi rivolta anche a chi, potenzialmente, è in una determinata area geografica o fa parte di un determinato target anagrafico senza avere alcuna intenzione di votare per un determinato partito) con i voti ottenuti da un partito/candidato.

Risultati Europee 2024, chi ha usato meglio le inserzioni

Dunque, basandoci sui dati raccolti da Elikona Analytics (qui la nota metodologica), ad aver utilizzato al meglio lo strumento “inserzioni” su Facebook – secondo Meta – è stato Alternativa Popolare di Stefano Bandecchi. Qui la tabella che riassume il calcolo.

È stato assegnato un punteggio in base a ogni singola voce (followers, likes, engagement medio e spesa media per ogni singolo post). Ognuna di queste voci ha un range di punteggio differente per livellare la situazione (la spesa non può avere lo stesso peso dell’engagement, visto che il secondo è un elemento che non fotografa esattamente la situazione). Dunque, stando al calcolo del team di Elikona, secondo Meta è stato proprio Alternativa Popolare a utilizzare al meglio i suoi strumenti per i post politici sponsorizzati.

I dati di Alternativa Popolare

Il partito di Stefano Bandecchi ha investito tra gli 11.100 e i 15.373 euro per 27 inserzioni pubblicate su Facebook dal 7 maggio al 7 giugno. Le impressions minime “promesse” da Meta erano vicine ai 5,5 milioni, ma la reach europea ha superato le aspettative: oltre 9,7 milioni. Il numero di followers della pagina sono cresciuti, così come i like. Più basso, però, l’engagement. Il rapporto qualità-prezzo, sempre secondo Meta, è stato ottimo. Ma cosa è successo realmente? Andando a fare i conti con i risultati Europee 2024, ecco che emerge subito un’importante distopia tra il mondo social e quello reale.

Il confronto con la realtà

Secondo Meta, infatti, Alternativa Popolare è il partito ad aver utilizzato meglio i propri strumenti per le inserzioni politiche. Evidentemente, però, qualcosa non ha funzionato. O, per meglio dire, non è tutto social quel che luccica. Il partito di Bandecchi ha ottenuto un pessimo risultato elettorale: poco più di 91mila voti per una percentuale dello 0,39%. L’impatto dei post sponsorizzati sui social, dunque, non ha alcun riscontro con la realtà.

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