La dipendenza dell’editoria dai servizi di Big Tech: il caso Microsoft

Il caso emblematico sta accadendo proprio oggi, con un bug di Windows che sta impedendo - per esempio - a Sky News di trasmettere in onda

19/07/2024 di Enzo Boldi

Quando si parla di dipendenza del mondo dell’editoria dai servizi e dai prodotti “offerti” dalle aziende Big Tech non si fa riferimento solamente a Google e al suo strumento di analitica dei dati. Perché le grandi aziende multinazionali hanno in mano, di fatto, tutti quegli strumenti che concorrono alla messa in piedi di un sito web, all’archiviazione dei dati e anche alla trasmissione in diretta di una trasmissione. E questa mattina, proprio mentre stavamo preparando i contenuti del monografico dedicato alle problematiche legate al passaggio a Google Analytics 4, ecco piovere dal cielo un altro problema che sta colpendo anche il mondo dell’editoria. In tanti, infatti, hanno provato ad accendere il proprio pc su cui “gira” il sistema operativo di Microsoft, trovandosi davanti uno schermo blu di Windows in cui si parla di “recovery”. Non è un attacco informatico, ma il problema è figlio di un bug (di CrowdStrike) che sta paralizzando l’utilizzo di macchine, computer e servizi di trasmissione.

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Insomma, proprio la prova della dipendenza dell’editoria (e non solo) dalle aziende Big Tech e dei prodotti di terze parti che utilizzano. Ma perché molte persone, molte redazioni e molti uffici si sono trovati davanti, questa mattina, allo schermo blu Windows?

La redazione di Sky News non ha potuto mandare in onda il suo palinsesto di all news, proprio a causa di questo problema, come annunciato in un post su X.

Un problema che, come detto, non riguarda solamente il mondo dell’editoria (in Francia, anche TF1 e Canal+ hanno problemi di trasmissione, così come Australian Broadcasting Corporation e SBS Australia) e che sta colpendo e paralizzando anche ferrovie, aeroporti in molte zone del mondo: dagli Stati Uniti al Regno Unito, passando per la Nuova Zelanda e tanti altri Paesi.

Schermo blu Windows e i problemi dei Big Tech nell’editoria

Ma qual è l’origine dei problemi. Come ammesso dalla stessa azienda CrowdStrike che si occupa – e non siamo ironici – di sicurezza informatica, un aggiornamento di Falcon Sensor inserito all’interno del pacchetto di Windows ha provocato un BSOD (Blue Screen of Death). Insomma, quello schermo blu Windows che non permette agli utenti di accedere ai propri computer. Questo ha provocato la paralisi dei sistemi informatici – non essendo accessibili i terminali – per le compagnie aeree, le banche e tutto ciò che si muove attraverso l’azione di un pc. Dunque, tutto. O quasi tutto.

Il comunicato di Microsoft

Microsoft ha ricevuto migliaia di segnalazioni nelle ultime ore e ha annunciato di essere a conoscenza dei problemi legati a CrowdStrike Falcon:

«Siamo stati informati di un problema che interessa le macchine virtuali che eseguono Windows e che eseguono l’agente CrowdStrike Falcon, che potrebbero riscontrare un bug check (BSOD) e bloccarsi in uno stato di riavvio. Siamo a conoscenza di questo problema e stiamo attualmente valutando le possibili opzioni che i clienti di Azure possono adottare per mitigarlo». 

L’azienda, che ha una partnership tecnica con Microsoft, ha già annunciato il ritiro di quell’aggiornamento “difettato”, ma questo non sta risolvendo la situazione. Esiste, però, un modo per agire in autonomia e rimuovere quell’update con quel bug che impedisce il corretto avviamento del proprio pc.

Occorrerà, dunque, avviare il pc Windows, navigare in modalità protetta, accedere alla directory CrowdStrike, trovare il file 2C-00000291.sys” e rimuoverlo manualmente. Per poi riavviare il pc. E Microsoft, pochi minuti fa, ha pubblicato i passaggi per risolvere (sempre manualmente) i problemi).

La dipendenza da Big Tech

Quello di oggi è uno dei tanti problemi che possono incorrere utilizzando strumenti informatici legati alle aziende Big Tech. Q ciò che sta accadendo è l’esatto emblema di come queste aziende multinazionali abbiano in mano anche il mondo dell’editoria, con strumenti che sono diventati necessari e vitali anche per la messa in onda di una diretta video. Ed è un problema per tutti.

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