Il non detto: quando Virginia Raggi elemosinava voti al Cinema Palazzo
E stamattina ha esultato per lo sgombero, paragonato a quello di Forza Nuova
25/11/2020 di Enzo Boldi
Il tempo delle elezioni a Roma è vicino. Anzi, vicinissimo. Da cosa si capisce? Dal fatto che la capitale sia intasata da cantieri per il rifacimento strade e da un altro aspetto diventata la classica cartina di tornasole: gli sgomberi. Perché se per anni si è rimasti assopiti (al netto di qualche uscita in base ai trending topic sui social) davanti alle occupazioni abusive dei movimenti neofascisti come CasaPound e Forza Nuova, ora con la primavera elettorale alle porte si inizia a cacciare via tutti, senza fare nessuna distinzione. E così accade che nello stesso giorno in cui vengono sgomberati gli occupanti neofascisti in via Taranto (nella zona di San Giovanni) Virginia Raggi esulti per lo stesso trattamento riservato a chi occupava il Cinema Palazzo a San Lorenzo. Peccato che quest’ultimo sia stato un luogo di propaganda elettorale proprio per l’attuale prima cittadina nel 2016
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«Ringrazio la Prefettura e le forze dell’ordine per le operazioni di sgombero di oggi. A Roma le occupazioni abusive non sono tollerate. Torna la legalità», ha scritto Virginia Raggi su Twitter. Insomma, lo sgombero Cinema Palazzo – da lei stessa definito uno degli spazi culturali della città – viene equiparato a quello avvenuto in via Taranto, con lo stabile occupato da Forza Nuova.
Ringrazio la Prefettura e le forze dell’ordine per le operazioni di sgombero di oggi. A Roma le occupazioni abusive non sono tollerate. Torna la legalità.
— Virginia Raggi (@virginiaraggi) November 25, 2020
Sgombero Cinema Palazzo, quando Raggi ci faceva campagna elettorale
Peccato che nel 2016, in piena campagna elettorale, Virginia Raggi andò proprio nel bel mezzo del Cinema Palazzo.
E lì parlò dell’importanza dei centri culturali a cui, oggi, dedica un tweet di soddisfazione per lo sgombero. Potere delle elezioni e di un passato che ritorna.
(foto di copertina: da profilo Facebook di Virginia Raggi)