Come si sta muovendo il resto del Mondo sul divieto di smartphone in classe

Sono molte le proposte, sparse tra i vari Paesi, che mirano a vietare l'utilizzo dei cellulari all'interno delle classi e delle strutture scolastiche

03/07/2024 di Enzo Boldi

L’Italia non è l’unico Paese a essersi mosso per regolamentare l’utilizzo di smartphone a scuola. Negli ultimi mesi, infatti, sono cresciute le iniziative legislative simili, con l’obiettivo di limitare al minimo (a volte come divieto, altre come suggerimento) l’abuso dei dispositivi mobili durante le lezioni. Non è un caso, infatti, che in tutto il mondo sia stata individuata una correlazione tra la precoce iscrizione alle piattaforme sociale e un più scarso rendimento scolastico.

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Ci sono quattro casi-studio da prendere in esame per capire come molti Paesi stiano cercando di adottare delle normative/regolamenti con l’obiettivo di vietare l’utilizzo di smartphone a scuola. Il primo, ovviamente, riguarda l’Italia che dall’inizio dell’anno scolastico 2024/2025 – secondo quanto dichiarato dal Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara – dovrebbe non consentire l’utilizzo di telefoni cellulari nelle classi delle scuole elementari e medie. Una stretta ulteriore rispetto alla precedente circolare ministeriali datata dicembre 2022.

Smartphone a scuola, come si muovono gli altri Paesi

Nel resto del Mondo, ci sono tre iniziative analoghe (come obiettivo), ma non come modalità. Partiamo dalla Francia, il Paese più attivo nei confronti della tutela dei minori dai pericoli della rete. Il mese scorso, infatti, la ministra dell’Educazione Nazionale e della Gioventù (l’omologo italiano del Ministero dell’Istruzione e del Merito) ha annunciato l’intenzione di avviare – con l’inizio del prossimo anno scolastico – l’obbligo di depositare i telefoni cellulari in uno spazio dedicato (degli armadietti singoli per ogni studente) all’esterno degli istituti. Si tratta di un’ulteriore stretta – anche se non è ancora diventata regolamento – rispetto al già in vigore divieto di utilizzo degli smartphone in classe. Infatti, finora tutto ciò non era un vincolo, ma era soggetto alla discrezione dei singoli istituti.

Gli Stati Uniti

Facciamo un viaggio verso Ovest, arrivando alla città di New York, dove si cerca un’intesa tra il rettore delle scuole pubbliche del più grande distretto scolastico americano e il sindaco della città. L’obiettivo è quello di procedere con un ban dei telefoni cellulari all’interno delle classi. Il motivo? Non preoccupa solamente il rendimento scolastico, ma anche quel senso di dipendenza dagli smartphone che coinvolge sempre più giovani.

Dallo scorso anno, invece, una misura ancor più restrittiva è stata presa dalla Florida (seguita, poco dopo, anche dall’Indiana), dove è entrato in vigore il divieto di utilizzo del cellulare da parte degli studenti durante le lezioni. Ma non finisce qui: la stessa legge impedisce l’accesso alle piattaforme social attraverso la connessione Wi-Fi del distretto scolastico, inibendo – dunque – la possibilità di entrare su quei siti che possono aumentare il livello di distrazione tra gli studenti. I reali effetti di questa normativa sono attesi da molti altri Stati americani che potrebbero seguire questi tre esempi.

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