La causa coinvolgerà anche Microsoft? La collaborazione con Suno in Copilot

Il nome del colosso di Redmond è citato all'interno della causa intentata dalle major americane, ma è improbabile che le conseguenze di una eventuale condanna possano riflettersi direttamente su Microsoft

25/06/2024 di Gianmichele Laino

Era il dicembre del 2023. Una piattaforma che aveva fatto dell’intelligenza artificiale generativa applicata alla musica il suo business principale, partendo dalle condivisioni attraverso Discord, annunciava una partnership strategica con un colosso di Big Tech. Stiamo parlando, ovviamente, della love story tra Suno AI – appunto la piattaforma che, a partire da un prompt, realizzava musica e testo di una canzone interamente generata dall’intelligenza artificiale – e Microsoft, attraverso il suo principale prodotto AI, ovvero Copilot. Ora, con le principali major americane che hanno intentato una causa al tribunale di Boston contro Suno AI per presunta violazione del copyright, il core di questa partnership è finito nelle carte presentate al giudice del Massachussets.

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Suno e Microsoft, la sostanza della partnership

«Siamo entusiasti di condividere che abbiamo stretto una partnership con Suno, un leader nella creazione di musica basata sull’intelligenza artificiale, per portare le loro capacità su Microsoft Copilot – aveva scritto Microsoft sul proprio blog ufficiale -. Grazie a questa partnership, le persone avranno a portata di mano la possibilità, indipendentemente dal background musicale, di creare canzoni divertenti, intelligenti e personalizzate con un semplice prompt. Suno è stata leader nella tecnologia musicale basata sull’intelligenza artificiale, aprendo la strada alla capacità di generare canzoni complete (testi, parti strumentali e voci cantate) da una singola frase».

Per sfruttare questa partnership, gli utenti di Copilot avrebbero dovuto abilitare un apposito plug-in e iniziare, quindi, a “divertirsi” attraverso la creazione di musica pop basata sull’intelligenza artificiale e su un ampio dataset già predisposto da Suno. Il problema di questa operazione è che ha dato ulteriore visibilità al problema riscontrato dalle case discografiche americane, che ritengono che Suno non abbia rispettato il copyright per la compilazione del suo dataset e che chiedono 150mila dollari a traccia come risarcimento per questa presunta violazione.

Tant’è che nei documenti presentati dalle major a Boston compare anche la circostanza della partnership tra Suno e Microsoft: «Suno inizialmente ha coinvolto gli utenti per generare file musicali AI tramite il suo canale sul social media Discord, e in seguito ha lanciato un’interfaccia web per espandere la portata del suo prodotto di generazione musicale. A dicembre 2023, Suno ha annunciato una partnership strategica con Microsoft tramite la quale il servizio di Suno sarebbe stato integrato nel chatbot AI di Microsoft Copilot. Sia che si utilizzi l’interfaccia del sito web di Suno o Copilot di Microsoft, il prodotto di Suno consente agli utenti di immettere prompt di testo per generare file musicali digitali. Gli utenti possono richiedere al servizio di Suno una descrizione della musica che desiderano generare, che può includere la specificazione del genere, testi, direzione della storia e temi da usare come ispirazione. In pochi secondi, il servizio di Suno elabora il prompt dell’utente e genera un file musicale digitale (il sito web di Suno genera due file per prompt, mentre il plug-in Suno di Copilot ne genera uno)».

Occorrerà capire, adesso, che tipo di peso avrà questo statement all’interno della presentazione della causa. Fatto sta che, al momento, la causa si rivolge esclusivamente contro Suno e non coinvolge, nelle intenzioni dei querelanti, Microsoft. Eventualmente, in caso di una eventuale condanna, la sensazione è che l’unico rischio che corre Microsoft sia quello di un danno di immagine.

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