Il ripensamento anche sulla tassa sulle plusvalenze delle criptovalute

Si era pensato a un aumento della ritenuta dal 26% al 42%. Adesso, però, il processo sarà graduale: nulla cambia nel prossimo anno, mentre dal 2026 crescerà meno del previsto

20/12/2024 di Gianmichele Laino

Un altro punto “digitale” della manovra è stato ritoccato nel testo che verrà sottoposto, con il voto di fiducia, al parlamento. Si tratta del previsto (e ampiamente annunciato, anche dal viceministro dell’Economia Maurizio Leo) aumento della tassazione sulle plusvalenze. Quando la bozza della legge di bilancio aveva iniziato a circolare, nel mese di ottobre, si era parlato di una ritenuta che sarebbe passata dal 26% al 42%. Un aumento significativo e impattante, per un settore che è sì sottoposto a grandi potenziali plusvalenze, ma che è anche molto volubile. La tassazione sulle criptovalute, in ogni caso, era un tema sensibile, che in tanti hanno cercato di arginare. Soprattutto la Lega che, tra i partiti della maggioranza, è stata quella che più ha insistito per rivedere questo aumento.

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Tassazione criptovalute, cosa è stato deciso – alla fine – per il 2025

Nulla cambierà, in sostanza, per il 2025. La Commissione Bilancio, infatti, ha previsto che la tassazione sulle plusvalenze resterà ancora per un altro anno al 26%. La previsione, tuttavia, è quella di un aumento di questa tassazione nel 2026: si tratterebbe, in ogni caso, di un ritocco verso l’alto più contenuto: non più il 42%, ma il 33%. Unica cosa che cambia è l’eliminazione della no tax area fino a 2mila euro: dal 2025, anche le piccole cifre, insomma, saranno soggette a tassazione.

Gli osservatori del settore hanno affermato che il mancato aumento della tassazione per il 2025 avrà un impatto significativo per 2 milioni di italiani che, evidentemente, sono interessati dalle plusvalenze sulle criptovalute, con un focus soprattutto sui giovani e sulle imprese innovative. Tuttavia, annunciano che l’attenzione resterà comunque alta – nel corso di quest’anno – per cercare di scongiurare l’aumento previsto per il 2026, sebbene più basso di nove punti percentuali rispetto alla versione originale della manovra. Sulla posizione della Lega – che ha rivendicato l’azione con cui ha arrestato la crescita esponenziale della tassazione sulle crypto – ha molto pesato anche l’influsso geopolitico di una figura di riferimento per il partito: Donald Trump, consigliato da Elon Musk, ha annunciato che la sua prossima presidenza avrà una certa sensibilità nei confronti delle criptovalute, annunciando una certa concorrenza con la Cina da questo punto di vista.

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