Tragedia Alpi Svizzere, Tommaso Piccioli spiega che si sarebbe potuta evitare
02/05/2018 di Redazione
Tragedia Alpi Svizzera, il sopravvissuto Tommaso Piccioli ha raccontato al TG3 e all’ANSA come la strage sulla haute route Chamonix-Zermatt si sarebbe potuta evitare.
Tragedia Alpi Svizzere, Tommaso Piccioli spiega che si sarebbe potuta evitare la strage sull’haute route Chamonix-Zermatt
La gita, alpinisticamente difficile, è infatti partita nonostante condizioni meteo che ne avrebbero consigliato l’annullamento, ed è proseguita con altri gravi errori. «Era una gita difficile non da fare in una giornata dove alle 10 sarebbe iniziato il brutto tempo. Non era neanche da pensarci. A causa del maltempo abbiamo sbagliato strada, quattro o cinque volte. Ho portato avanti il gruppo io perché ero l’unico ad avere un gps funzionante fino a che siamo arrivati a un punto in cui non si poteva più procedere perché con quella visibilità non era possibile».
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Tragedia Alpi Svizzere, la testimonianza del sopravvissuto Tommaso Piccioli sugli errori sull’haute route Chamonix-Zermatt
L’errore fatale è arrivato nella scelta del punto dove sostare. Il gruppo si è infatti fermato, come racconta Tommaso Piccioli al TG3, in una sella, ovvero un valico tra due vallate, invece che di cercare un punto riparato dove scavare un buco. «È arrivata la notte. Ci siamo fermati in una sella e anche quello è stato un errore perché non ci si ferma nelle selle quando c’è il vento. Devi fermarti in un punto riparato e scavare un buco», ha detto il sopravvissuto, un architetto di Milano di origini romagnole.
Tragedia Alpi Svizzere, Tommaso Piccioli critica la guida Mario Castiglioni, morto insieme alla moglie ed altre quattro persone
Un altro grave errore è stata la mancata informazione sulla difficoltà della gita, organizzata dalla guida Mario Castiglioni, morto nella gita alpinistica sulla haute route Chamonix-Zermatt insieme ad altre cinque persone, tra le quali la moglie dell’alpinista comasco residente in Svizzera.