Mondo accademico e incubatori di impresa: quali sono le prospettive

Il mondo delle università è da sempre uno dei motori di riferimento per l'innovazione. Perché è importante il collegamento con le start-up

04/07/2024 di Gianmichele Laino

Seguire il percorso del trasferimento della conoscenza. È questo che un incubatore universitario (che sia o meno certificato) dovrebbe fare per favorire l’innovazione e per far crescere delle competenze sviluppate dal punto di vista accademico ed evolute dal punto di vista imprenditoriale. In effetti, in punta di regolamento, un incubatore universitario può fornire alle realtà che si rivolgono a queste istituzioni servizi basici, come infrastrutture e spazi in aree attrezzate(postazione internet, telefono e scrivania), a prezzi agevolati e supporto amministrativo (segreteria, reception, posta, sale riunioni); ma sempre di più si va sviluppando l’offerta di servizi ancora più qualificanti come il tutoraggio, la formazione, la consulenza specialistica, l’attività di relazione. Ma la verità è che – negli ultimi anni – il legame tra il mondo accademico e le realtà che si confrontano con esso sta diventando molto più profondo e molto più incentrato sull’accompagnamento di un’idea verso la sua trasformazione in prodotto.

LEGGI ANCHE > Quali sono le agevolazioni a favore degli incubatori certificati?

Università e incubatori, i legami che si rafforzano

Al momento, circa tre quarti degli incubatori italiani hanno un collegamento e un legame con le università. Sicuramente, però, il centro nevralgico degli incubatori universitari è stato da sempre Torino, sia grazie al Politecnico, sia grazie all’Università. È proprio qui il cuore pulsante dell’evoluzione del rapporto tra l’accademia e l’imprenditoria, tra una teoria e un prodotto. Anche perché oggi, accanto alle università, il mondo degli incubatori è sempre più popolato da investitori privati, da gruppi di finanziamento, da realtà strutturate orientate al profitto. La garanzia che l’università riesce a dare a un progetto è sicuramente quella di una valutazione profonda e sincera delle potenzialità di un’idea e di una struttura aziendale che sta per nascere. Oltre, ovviamente a stabilire quali possono essere dei motivi ostativi per bloccare un progetto.

Il compito, quindi, dell’università in relazione agli incubatori e alle start-up è quello di fungere da guida storica. Sono circa 40 gli atenei italiani dotati di un incubatore o che collaborano con altre istituzioni per favorire il passaggio delle start-up nell’età adulta del mondo delle imprese. Una realtà che il Pnrr sta provando a incentivare e che, come vedremo nel monografico di oggi, ha molte sfumature da attenzionare.

Share this article
TAGS