Il finto uomo del “primo giorno” a CrowdStrike

Un "esperimento sociale" su X si è trasformato nella classica calamita social

22/07/2024 di Redazione Giornalettismo

È bastata un’immagine frettolosamente modificata, condita da poche parole a mo’ di “ammissione di colpa” e ultimata con la più classica dinamica social che vede gli utenti – soprattutto se alle prese con gravi non malfunzionamenti – credere a tutto e dare vita a una catena di Sant’Antonio di disinformazione. Un esperimento sociale che conferma come ci sia sempre meno capacità di distinguere il vero dal falso in rete. Parliamo di un profilo su X, chiamato Vincent Flibustier, che proprio nelle ore più calde del caos informatico mondiale provocato da CrowdStrike (e un bug nell’aggiornamento del software Falcon Sensor) ha attirato l’attenzione e le frustrazioni di milioni di utenti.

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In realtà, dietro all’account di Vincent Flibustier si nasconde il giornalista, debunker e scrittore satirico belga Vincent Herregat. Cavalcando l’onda della rabbia che scorre sui social, ha deciso di utilizzare – in modo approssimativo, rendendo ancor più evidenti i risultati di questo esperimento sociale – superficialmente Photoshop per scontornare la sua immagine e “piazzarla” davanti a un muro delle sale interne della sede di CrowdStrike. Elementi evidentemente artefatti che, però, non tutti hanno compreso.

«Primo giorno a CrowdStrike, ho fatto un piccolo aggiornamento e mi sono preso il pomeriggio libero». Parole che hanno tutte le sembianze del più classico dei troll. Ma questo post su X ha ottenuto (a oggi) oltre 45 milioni di condivisioni e se è vero che in molti si sono accorti fin da subito di una narrazione fake, molti altri utenti hanno pensato realmente che quel contenuto raccontasse una storia vera. Una narrazione proseguita con l’annuncio del suo “licenziamento” e con un teatro social dell’assurdo che si è alimentato da solo per ore.

Vincent Flibustier, il troll del caos CrowdStrike

Poi, in un video pubblicato nelle ore successive, Vincent Herregat (a.k.a. Vincent Flibustier) ha spiegato l’esatta dinamica del suo esperimento sociale che, possiamo dirlo, ha colpito nel segno.

In particolare, ha sottolineato parte delle dinamiche alla base delle relazioni sui social. Dalla caccia al colpevole (a ogni costo), passando per la paradossalità dei contenuti, fino al fatto che si racchiude in una sola frase: «Mi piacciono le informazioni, quindi sono vere». Comportamenti sociali che trovano uno sfogo sui social.

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