Cosa vuol dire boomer? Storia di un conflitto tra generazioni

Il termine, molto in voga tra i giovani sui social, è stato uno dei più utilizzati degli ultimi anni

18/02/2021 di Enzo Boldi

Un concetto nato sui social, utilizzato sui social ed entrato a far parte del gergo comune dei giovani Millennials e della Generazione Z. Ma cosa vuol dire boomer? Si tratta di una parola che, al suo interno, racchiude una guerra generazionale nata sulle piattaforme digitali e poi proseguita anche nel reale. Un termine diventato un vero e proprio modo di dire molto diffuso tra i più giovani quando si rivolgono, o fanno riferimento, ai più anziani.

La genesi di «Ok Boomer»

Ma per capire realmente cosa vuol dire boomer occorre partire dall’inizio di questa vicenda nata dai social. La popolarità di questo concetto, poi tramutato in meme con «Ok Boomer» risale alla fine del 2019, dopo che su TikTok era stato pubblicato un video di un uomo che diceva: «I millennials e la generazione Z hanno la sindrome di Peter Pan, non vogliono mai crescere». Un filmato preso d’assalto proprio dai giovanissimi che hanno iniziato a commentare con «Ok Boomer». E da quel momento, quei commenti (che sanno di giudizio) sono diventati virali il concetto di boomer è entrato a far parte del gergo giovanile. Dentro e fuori dai social network, come spiega Taylor Lorenz sul The New York Times.

La storia di una guerra generazionale

La fine del 2019 e quel video su TikTok hanno rappresentato l’esplosione dei boomer. Ma questo termine (o concetto) era stato riscontrato su alcuni meme che circolavano tra social e chat già qualche anno prima, come spiega un’analisi effettuata dal portale Know Your Meme. La prima volta in assoluto è stata su 4Chan nel 2015. Poi, due anni dopo, «Ok Boomer» comparve come risposta su Reddit. Ma l’esplosione del fenomeno – e sicuramente quella più attendibile anche per popolarità – risale al 2018 su Twitter.

Da quel giorno «Ok boomer» entrò a far parte dei neologismi social di Millennials e Generazione Z. Il tutto utilizzato, spesso e volentieri, anche per rispondere ai vari tweet pubblicati dai politici (in Italia, per esempio, un post da Boomer è stato quello pubblicato dal profilo Twitter ufficiale di Forza Italia il 27 dicembre). Poi, però, quel video su TikTok – anche considerando l’ascesa vertiginosa del social dei video tra gli adolescenti e i giovani – ha dato il via libera a un uso sempre più diffuso di quel concetto che sa di guerra generazionale.

Individuato il percorso storico, ora resta solo da capire: cosa vuol dire boomer? Chi sono i boomer? Il termine fa riferimento a tutte quelle persone nate e/o cresciute nel periodo del boom economico in Occidente. Parliamo, dunque, degli attuali cinquantenni, sessantenni e settantenni. Le nuove generazioni – i Millennials e la Generazione Z – li accusano di esser stati la causa della situazione economica attuale, essendo loro figli della grande crisi finanziaria e ambientale dell’Era moderna. Insomma, una critica aspra che sottende a una vera e propria lotta intestina tra figli e genitori.

Cosa vuol dire boomer?

Ed è così che i nati tra la metà degli anni Quaranta e gli anni Sessanta vengono individuati dalle giovani generazioni come i responsabili principali dello status quo. Si fa riferimento al debito pubblico cresciuto a dismisura, agli sperperi di denaro a livello mondiale senza pensare al futuro e alle future generazioni e anche a tutti i disastri ambientali provocati dall’inquinamento senza controllo perpetrato nel corso degli anni d’oro dell’economia (dal buco dell’ozono al riscaldamento globale, fino al cambiamento climatico). E la risposta alla domanda «Cosa vuol dire boomer?» è proprio questa: tentare di zittire gli adulti che sono cresciuti nell’epoca del boom economico quando assumono un atteggiamento critico-paternalistico nei confronti dei più giovani. Insomma, una sorta di ricordati chi sei e cosa hai fatto prima di giudicare quel che siamo e quel che stiamo facendo.

E da lì è nato il fenomeno boomer (e questa volta non c’entrano gli influencer): dai meme sui social, alle risposte in blocco (anche organizzate) delle generazioni più giovani alle dichiarazioni di quelle più anziane (magari di quelli che non sanno cosa sono i cookie e pensano siano biscotti). Un concetto ripetuto continuamente ed entrato a far parte del gergo comune: prima nel mondo virtuale dei social e della rete, poi nel mondo reale. E per vedere la popolarità di questo commento basta fare una rapida ricerca su Twitter, con milioni di post e commenti in cui il termine Boomer viene più utilizzato della normale punteggiatura. Insomma, una popolarità confermata anche all’interno del sito dell’Enciclopedia italiana Treccani che, con un articolo firmato da Beatrice Cristalli e intitolato «Parlare sui social. Dentro la Generazione Z» racconta la genesi e l’evoluzione di questa parola all’interno della lingua parlata. Sui social e fuori dai social.

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